Alimentazione

Come funzionano gli estrattori

L’estrattore di succo è un elettrodomestico presente sul mercato da vari decenni. Negli ultimi anni però le sempre migliori abitudini alimentari di molti italiani hanno portato ad aumentare la diffusione degli estrattori anche nel nostro paese. Si tratta di apparecchiature profondamente diverse dai classici frullatori, ma anche dalle centrifughe; un estrattore di succo a freddo infatti permette di non scaldare gli alimenti che processa, senza quindi rovinarne le proprietà nutritive in alcun modo.

Il processo di estrazione
L’estrattore di frutta e verdura funziona tramite una coclea, ossia una vite senza fine, che permette di triturare gli alimenti in esso contenuti. In seguito la polpa così ottenuta viene pressata a freddo, in modo da ottenere solo il succo, sia quello presente all’interno del frutto o della verdura utilizzata, sia quelle eventualmente presente nei semi o nelle bucce. Esistono modelli con coclea verticale o con coclea orizzontale, che funzionano essenzialmente in modo identico. Si tratta solo di un diverso posizionamento degli elementi interni dell’estrattore. In linea generale oggi si tende a prediligere i modelli verticali, anche se chi estrae succhi principalmente dalle verdure, o anche dall’erba di grano, tende a preferire i modelli orizzontali. All’esterno l’estrattore mostra un beccuccio da cui uscirà l’estratto, e un altro da cui fuoriescono gli scarti, ossia tutte le fibre insolubili contenute in frutta e verdura.

L’efficacia dell’estrazione
I vantaggi dell’estrazione, rispetto ad altri metodi, dipendono dal particolare metodi di funzionamento di questo elettrodomestico. La coclea infatti gira molto lentamente, in genere effettuando intorno ai 40 giri al minuto. Questo permette di non scaldare in alcun modo gli alimenti inseriti nell’apparecchiatura, consentendo di mantenere intatte tutte le proprietà nutritive dell’estratto ottenuto. Oltre a questo l’apertura in cui si inseriscono gli alimenti può rimanere aperta durante tutto il processo, permettendoci di aggiungere frutta e verdura mista, da preparare durante l’estrazione. Al termine dell’operazione si può tranquillamente buttare lo scarto, oppure lo si può sfruttare nella preparazione di dolci o di altri alimenti, in modo da arricchirli di fibra alimentare ad alto valore biologico.

Come utilizzare gli estratti
Come si utilizza l’estratto di frutta e verdura? Questa risposta sta totalmente nelle mani di ognuno di noi. La fantasia e la creatività in questo ambito la fanno da padrone. La comodità di utilizzo dell’estrattore permette infatti di preparare ogni giorno estratti di ogni tipo, volendo anche aggiungendo latte di cocco o altre sostanze che danno vita a squisiti smooties, ricchi si vitamine e Sali minerali. Si possono estrarre tutti i frutti, ma anche tutte le verdure e le piante aromatiche. All’estratto si possono aggiungere anche spezie o altri insaporitori, per migliorare le ricette a piacimento.

L’estratto nella dieta
L’estratto di frutta e verdura è una bevanda salutare, che contiene grandi quantità di Sali minerali, vitamine e di altri principi attivi di origine naturale particolarmente utili per la nostra alimentazione. Chiaramente il mix di frutti e di verdure usato per la preparazione determinerà non solo l’aspetto e il sapore dell’estratto, ma anche il suo contenuto di nutrienti. E allora perché non mangiare il frutto fresco, direte voi. Beh, è semplice: la frutta e la verdura sono costituite da acqua, Sali minerali, vitamine, zuccheri e fibre insolubili. Le fibre stimolano il transito intestinale degli alimenti, ma portano anche ad una digestione più lenta e ad una minore possibilità di assimilare parte dei nutrienti presenti nei vegetali. Questo è insieme un vantaggio e uno svantaggio. L’estratto consente infatti di assimilare molte più vitamine Sali minerali rispetto alla frutta o alla verdura fresca, e in modo più rapido. Lo stesso avviene però anche per gli zuccheri contenuti nei vegetali. Per questo motivo gli estratti possono risultare particolarmente calorici e causare picco glicemico non indifferente.