Salute

Prolasso e incontinenza urinaria: con link si guarisce

A due anni dall’istituzione di LINK (in inglese “collegamento”) al Regina Apostolorum, tra i centri di riferimento nel Lazio, sono state operate più di 200 pazienti, con ottimi risultati sul piano clinico e funzionale. LINK è una rete che fa interagire specialisti ginecologi e urologi del territorio e il centro di riferimento uroginecologico. Il “Regina Apostolorum” è centro di riferimento regionale per il trattamento del prolasso e dell’incontinenza urinaria. Sottolinea il professor Brancato, Direttore U.O. Complessa di Urologia dell’Ospedale Regina Apostolorum di Albano Laziale : “A fronte di tempi di ricovero estremamente brevi (1 o 2 notti) si sono manifestati risultati positivi superiori al 95%. Le complicazioni, riscontrate in percentuale inferiore all’1-2%, sono state risolte in pochi giorni”.

Prolasso e incontinenza urinaria: con link si guarisce

Link un collegamento per la salute della donna – “LINK”, spiega il professor Tommaso Brancato, “è un’iniziativa patrocinata dalla Federazione Italiana Incontinenti (Finco) e si basa su una rete operativa che mette in diretto collegamento specialisti ginecologi e urologi allo scopo di curare le pazienti affette da prolasso o da incontinenza urinaria, disturbi che rendono penosa la vita intima, personale e di relazione sociale a 5 milioni di italiane sopra i 40 anni. LINK mette in contatto direttamente le pazienti, visitate dagli specialisti urologi e ginecologi ambulatoriali, con i centri che praticano la chirurgia uroginecologica. Si tratta di una stretta collaborazione tra professionisti di alto livello impegnati per la sicurezza delle donne, le quali potranno ottenere, da fonti qualificate e “collegate” tra loro, tutte le informazioni che le riguardano. LINK crea un filo diretto tra il medico che ha formulato la diagnosi e il chirurgo, mantenendo le pazienti al centro dell’attenzione anche dopo l’intervento”.

La targa è una garanzia – Presso gli ospedali e gli ambulatori che aderiscono a LINK, ai quali viene consegnata una targa che ne attesta la partecipazione al progetto, è a disposizione molto materiale informativo per le pazienti al fine di informarle e sensibilizzarle sull’incontinenza, sul prolasso e sulle più aggiornate opportunità terapeutiche alle quali affidarsi, come la riabilitazione, i farmaci e la chirurgia.

Il successo di LINK: conoscere per guarire – Sottolinea il professor Brancato: “Nonostante la diffusione del prolasso e dell’incontinenza urinaria, che influiscono pesantemente sulla qualità della vita (ansia, depressione, isolamento), sui rapporti sociali, sull’intesa di coppia e sulla sessualità, solo una minoranza di donne viene operata e guarita definitivamente. Questo avviene per la scarsa informazione alle pazienti da parte dello specialista ambulatoriale – ginecologo o urologo -, che spesso ignora le metodiche di chirurgia pelvica in grado di risolvere il problema e gli ospedali che le attuano e che quindi dopo la diagnosi si limita a prescrivere i pannoloni. Ora grazie a LINK, che crea un collegamento diretto tra i vari specialisti, è possibile risolvere definitivamente le due patologie con innovative tecniche chirurgiche mininvasive di lifting uro-genitale che si possono effettuare anche in day hospital con anestesia locale e sono disponibili in molti ospedali della Penisola a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale e quindi gratuite per la paziente”.

La nuova chirurgia uroginecologica – “Le più recenti tecniche di lifting genitale per il prolasso”, spiega il Professor Brancato, “si avvalgono di protesi specifiche consistenti in piccole benderelle in polipropilene che, applicate per via vaginale ripristinano il supporto originario del pavimento pelvico danneggiato (l’insieme dei muscoli e legamenti che sostiene gli organi genitali). Rispetto agli interventi invasivi tradizionali, spesso associati all’asportazione dell’utero – isterectomia – e gravati da recidive nel 20–30% dei casi (1 donna su 5 ripresenta il problema e deve subire un altro intervento), queste metodiche spesso consentono di non asportare l’utero quando è sano e quindi di evitare l’insorgere di problemi psicologici legati alla privazione di un organo collegato alla maternità e all’identità femminile. Tale chirurgia presenta un basso rischio di recidive – 4% – e si può effettuare in anestesia spinale con una rapida ripresa. Tra le nuove tecniche per l’incontinenza urinaria ci sono le minisling sottouretrali calibrabili (simili a quelle usate nel prolasso), che poste -sempre per via vaginale – sotto l’uretra ristabiliscono la normale continenza. I vantaggi delle nuove tecniche rispetto ai vecchi interventi invasivi sono l’efficacia, la brevità degli interventi (20-30 minuti in day hospital con anestesia locale o loco regionale) e i brevi tempi di recupero con un ritorno alle normali attività entro una settimana”.

Le patologie – “Il prolasso genitale”, ricorda il Professor Brancato, “consiste nell’abbassamento dalla sede naturale, talvolta fuori dall’introito vaginale, di una o più strutture pelviche – utero, vescica e retto. Spesso si associa all’incontinenza urinaria, la perdita involontaria di urina a seguito di un piccolo sforzo come un colpo di tosse o il sollevamento di una borsa. Si tratta di patologie causate principalmente da gravidanza, parto e menopausa, che rimangono ancora nascoste perché molte donne, erroneamente convinte che a una certa età questi disturbi siano quasi normali, non si rivolgono al medico e si rassegnano al pannolone. L’incontinenza urinaria e il prolasso genitale, da oggi grazie anche a LINK, si curano efficacemente con ottimi risultati e la donna ritrova così la sua integrità fisica e soprattutto la sua femminilità”.