Medicina

Protesi 3d nel cranio: chirurgia hi-tech per tumore osseo a Chieti

Protesi 3d nel cranio: chirurgia hi-tech per tumore osseo a Chieti

E’ all’avanguardia l’ospedale SS. Annunziata di Chieti, che ha messo a punto una innovativa tecnica grazie ala quale sarà possibile sostituire una parte di scatola cranica con una protesi stampata in 3D. Le applicazioni maggiori sono nei casi di tumore osseo. L’operazione è stata realizzata dal chirurgo maxillo-facciale Lanfranco D’Archivio e dal neurochirurgo Vincenzo Magliani.

Per sperimentare la tecnica è stato impiegato un prototipo di 40enne abruzzese colpito da tumore osseo del distretto cranio-maxillo-facciale. La tecnica ha beneficiato di una operazione di chirurgia hi-tech.

Non è la prima volta che viene utilizzata una tecnica del genere del mondo. Un cranio di plastica è stato realizzato da una società australiana e impiantanto su una ragazza di 23 anni affetta da una grave patologia cerebrale che comporta un inspessimento della scatola cranica.

Ma con questa nuova tecnica si parla di una nuova era nel campo della chirurgia ricostruttiva, che potrebbe essere anche applicata ad organi come cuore e bronchi stampati in 3D. Un metodo che potrebbe consentire a tutti coloro che sono in attesa di un trapianto di bypassare le liste e anche il rigetto, oltre che la compatibilità con il donatore, potrebbe essere un problema in meno.

L’intervento di Chieti è cominciato con la rimozione della massa tumorale, poi si è provveduto alla ricostruzione con il posizionamento di una protesi personalizzata, realizzata digitalmente in 3D e costruita con materiale polichetonico (Peek). L’intervento è perfettamente riuscito. La protesi è stata realizzata in laboratori specializzati in Germania

“Il caso molto complesso, per una neoformazione ossea neoplastica che si era sviluppata sulla teca cranica e nella regione orbitaria, con aderenze fino alla dura madre, è stato trattato a quattro mani dal chirurgo maxillo-facciale Lanfranco D’Archivio e dal neurochirurgo Vincenzo Magliani”, sottolinea l’Azienda Sanitaria Locale 2 Lanciano Vasto Chieti.

“L’attività chirurgica intrapresa a Chieti vanta già una casistica significativa per una patologia rara come questa – sottolinea D’Archivio – oltre alle altre tipologie di intervento, come quella sulle malformazioni del massiccio facciale, dei traumi e delle neoplasie dei tessuti molli del viso. E’ un’attività resa possibile dall’alto livello di specializzazione offerto dall’unità operativa multidisciplinare, che permette a questo ospedale di affrontare con mezzi e professionalità di stampo nordamericano casi chirurgici complessi, come anche quelli delle neoplasie del rene e del pancreas. Una risposta efficace – conclude – ai problemi di salute di tanti pazienti che hanno così la possibilità di curarsi in Abruzzo, evitando migrazioni, e per la nostra Azienda un punto di forza saldato al percorso di innovazione avviato ormai da tempo”.