Medicina

Emma Bonino frena: “Solo una tappa, di tumore non si guarisce”

Emma Bonino frena: "Solo una tappa, di tumore non si guarisce"

«Non sono guarita dal tumore, so che il percorso è lungo». Emma Bonino frena un po’ dopo gli entusiasmi di quanti hanno salutato con felicità il suo annuncio di qualche giorno fa in cui spiegava di aver avuto buone notizie dai dottori riguardo il suo tumore ai polmoni. L’ex commissaria Ue ha voluto effettuare alcune precisazioni circa le affermazioni della scorsa settimana sul suo cancro, spiegando che bisogna stare attenti alle recidive e che la sua è stata solo una prima tappa.

Resta però la bella notizia per un male che sembrava una condanna e che invece l’esponente politico sta affrontando al meglio.

«Ho fatto la prima tappa, che è stata molto positiva, so che il percorso è ancora lungo, che ci vorrà altrettanta disciplina. So che le ricadute nel primo anno sono altissime, quasi l’80%».

«In tutti i tumori – ha continuato l’ex commissaria Ue – la possibilità di ricaduta c’è sempre e bisogna imparare a conviverci oltre che a combatterla. Siamo milioni nel mondo ad affrontare sfide e spero di aver dato un po’ di speranza a tutti, di non arrendersi e di non identificarsi nella malattia. Un malato non è un peso della società, è solo qualcuno che sta affrontando una sfida che mica voleva. E’ capitata». «Indubbiamente – ha proseguito la Bonino – la telefonata di sua Santità e del presidente della Repubblica mi hanno fatto enormemente piacere. Sono a conoscenza delle nostre differenze, ma il rispetto della diversità, che tante volte si perde nella nostra classe politica, è sempre un segno molto positivo».

Questo l’annuncio di Emma Bonino di qualche giorno fa: “Oggi è un bel giorno per me. Gli esami clinici e la Tac fatti in questi giorni evidenziano una disapparizione di ogni evidenza di cancro, e quindi è il meglio che mi potevo aspettare. Il mio è anche un messaggio di speranza che voglio dare a tutti quelli che a milioni stanno seguendo dei percorsi e delle terapie per questo tipo o altro tipo di sfide che ci troviamo ad affrontare. Però è certamente un bel giorno per me, mi consente anche di dedicarmi un po’ di più, appena recupererò un po’ di forze, alle attività politiche che mi stanno a cuore ed è anche un messaggio di incoraggiamento, di speranza e di grazie a tutti quelli che mi sono stati vicini in questo lunghissimo periodo che sembrava non finire mai, un incoraggiamento a chi sta affrontando le stesse sfide. Grazie a voi e grazie di avermi aiutato a poterlo dire e a poterlo far sapere come messaggio di speranza”.

Questo invece l’annuncio del 12 gennaio 2015 quando diede la notizia della sua malattia: “Ho un tumore che richiederà una chemioterapia di sei mesi. Dovrò ridurre le mie attività, ma non ho intenzione di interrompere la mia attività politica perché da una passione politica non ci si dimette. Io non sono il mio tumore. Questa è solo una malattia, una delle tante sfide che affronterò”.

https://www.youtube.com/watch?v=Ulri6gAITEE

Emma Bonino nel corso dell’intervista ha affrontato anche altri temi che non la riguardano personalmente ma che attengono alla vita civile italiana: “Su tutti i diritti civili questo Paese ha avuto un fermo per più di vent’anni. Sono cose ormai mature nell’opinione pubblica. Invece la classe politica resiste sempre”. “Pensiamo all’eutanasia – ha continuato – fenomeno che esiste e che tutti riconosciamo. Siamo ancora qui a fare la disobbedienza civile. Chi ha bisogno si rivolge a noi radicali e troviamo una soluzione, normalmente in Svizzera, con una specie di pellegrinaggio”. “Oppure – dice l’esponente radicale – pensiamo alla fecondazione assistita, una legge che ha avuto cinque rilievi di costituzionalità. Probabilmente quando l’hanno votata i parlamentari erano frastornati. Una legge che ha costretto migliaia di coppie a spendere un sacco di soldi andando all’estero. Un’angheria, una tassa. Come sempre l’opinione pubblica, che questi problemi li vive, è più avanti della classe politica”.