Alimentazione

Alimenti scaduti per i nostri anziani a rischio malnutrizione

Alimenti scaduti per i nostri anziani a rischio malnutrizioneNon solo la solitudine o gli incidenti domestici a mettere a rischio salute e vita dei nostri anziani, parte numerosa e debole della popolazione italiana: secondo un recente studio presentato all’Expo di Milano durante la Giornata della Ricerca, un anziano su tre mangia cibo di cattiva qualità, a volte scaduto o avariato. Le cnclusioni le suggerisce una ricerca su 200 anziani con un’età media di 74 anni. Ebbene solo il 15% degli anziani segue le direttive su una alimentazione sana ed è disposto ad adattarsi ai consigli sul mangiar meglio.

Francesco Landi del dipartimento di Geriatria della Cattolica: “Le carenze nutrizionali e una non corretta alimentazione associate a una ridotta attività fisica possono essere causa di insorgenza della fragilità fisica e cognitiva durante l’invecchiamento”. Per gli anziani mangiare cibi scaduti porta a sintomi come mal di pancia e senso di malessere generale, a intossicazioni e tossinfezioni alimentari caratterizzati da vomito, dissenteria, febbre alta e nausea. Solo il 15,4% degli anziani si rivolge al medico di famiglia per avere consigli sulla nutrizione, mentre la fonte di informazione principale è la tv. Per la maggior parte di loro, c’è un consumo basso anche di frutta e verdure fresche ricche di antiossidanti. “Invecchiando si verifica una perdita di massa e forza muscolari, condizione nota come sarcopenia e associata a un rischio maggiore di eventi avversi (disabilità, riduzione della qualità della vita, perdita dell’autosufficienza, ricovero in lungo degenze o Rsa, mortalità). Allo stesso modo, la mancanza di specifici nutrienti (malnutrizione selettiva) è stata identificata come una possibile causa di deterioramento cognitivo e di demenza”.

L’importanza dell’alimentazione, per gli anziani e non solo, è stata sottolineata da ricerche che evidenziano l’impatto positivo di determinate sostanze sull’organismo. Alimenti come antiossidanti, come pesce, olio o broccoli, proteggono dall’infiammazione associata all’obesità, così come acidi grassi omega 3 e vitamine del gruppo B riducono il rischio di ammalarsi di tumore al colone e alla bocca. Allo stesso modo una dieta troppo ricca di carboidrati rapidamente assorbibili, come zuccheri, influisce non solo suo rischio di obesità, ma anche di deficit cognitivi.

Tornando agli anziani, un’indagine promossa dal Ministero della Salute ha evidenziato come il 70% degli anziani vive in ristrettezze economiche, cosa che si ripercuote sulla qualità e sulla quantità della spesa. Gli alimenti sacrificati sono soprattutto carne e pesce. Insomma la crisi economica, che ha colpito trasversalmente tutte le fasce della popolazione, non è solo un problema occupazionale dei giovani o di chi deve mandare avanti una famiglia. Per gli anziani è diventata un impedimento ad alimentarsi bene, con pensioni, è proprio il caso di dirlo, da fame.