Salute

Patente a rischio se soffri di Osas, apnee ostruttive del sonno

Patente a rischio se soffri di Osas, apnee ostruttive del sonnoOcchio alla patente se siete affetti dalla apnee ostruttive del sonno (OSAS). Gli automobilisti con questo disturbo, anche in Italia, entro fine 2015 potrebbero rischiare la licenza di guida Nasce tutto dal fatto che il nostro Paese si adegua gli altri stati dell’Unione Europa, e così dovrà recepire la direttiva 2014/85 in materia.

In queste settimane fervono le discussioni e gli incontri tra istituzioni locali e centrali, medici e associazioni di categoria, perchè la situazione e nuova e tutti vogliono vederci più chiaro per capire come muoversi, anche in considerazione del fatto che devono essere definiti metodi e norme attuative.

Il dispositivo renderà obbligatori gli interventi diagnostici, terapeutici e di follow-up necessari per ottenere l’idoneità psico-fisica alla guida nel caso in cui si rientri nella categoria dei possessori di patente per veicoli a motore con sospetta OSAS. Il tutto costa un miliardo, a carico dei cittadini ovviamente.

Si tratta di una direttiva finalizzata ad aumentare la sicurezza in virtù del fatto che secondo gli ultimi dati il 22% degli incidenti stradali che si verificano sulle nostre strade dipende dalla sonnolenza diurna. Qualcosa dunque è necessario farla. Parliamo di qualcosa come 40.000 sinistri in Italia e 240.000 in Europa. L’OSAS è una condizione che compare con l’avanzare degli anni e colpisce soprattutto gli uomini. Secondo recenti indagini, sarebbero 4,4 milioni i soggetti affetti da apnee notturne e di questi più di 2.000.000 ha una malattia che si manifesta con sonnolenza diurna che diventa poi u pericolo per la guida, con rischi perla propria incolumità e per quella degli altri conducenti.

Con la nuova direttiva, gli Stati membri devono per legge trovare un punto d’incontro tra sicurezza e necessità di spostamento individuale. Al momento l’OSAS non viene riconosciuta come patologia causa solo di eccessiva sonnolenza, ma anche come fattore di rischio ed è spesso associata a obesità, attacco cardiaco, ictus, fibrillazione atriale, sindrome metabolica, disturbi cognitivi e stesso diabete. In questo senso è significativo che il ministero della Salute abbia disposto due commissioni tecniche di esperti con la collaborazione anche del Ministero dei Trasporti in seguito all’approvazione delle Istituzioni, per l’inserimento legislativo nel codice della strada di questo fenomeno.