Alimentazione

Dieta dimagrante: il fai da te porta ad anoressia e bulimia

Aumentano ogni anno i casi di anoressia e bulimia in Italia. Sono sempre di più le ragazze ad essere vittime di questi disturbi alimentari. Spesso l’origine di queste malattie deriva da diete fai da te sballate e che mettono in pericolo la salute dell’organismo.

Con il termine anoressia intendiamo la diminuzione o la perdita dell’appetito. Può comparire come sintomo di svariate malattie anche banali come influenza o gastroenterite, o in seguito all’assunzione di particolari farmaci (es. molti farmaci anti-tumorali).

L’anoressia nervosa indica una condizione che si riscontra in prevalenza in soggetti di sesso femminile tra i 15 e i 20 anni, anche se in realtà negli ultimi 10 anni la percentuale di giovani maschi colpiti è aumentata di un terzo, passando dall’8 al 12%. Anoressia: curarla con un pacemaker nel cervello


E’ un disturbo del comportamento alimentare nel quale il soggetto ha la costante sensazione di vedersi grasso. Questo tipo di percezione del proprio corpo sviluppa un atteggiamento volto alla progressiva riduzione dell’alimentazione che può attuarsi con il rifiuto totale del cibo o la sua eccessiva assunzione seguita da vomito autoindotto (bulimia).

Va sottolineato che spesso il sovrappeso non esiste affatto, per cui il rifiuto del cibo non cessa anche in presenza di drastici cali di peso.


Nelle donne questo eccessivo dimagrimento comporta gravi conseguenze a livello dell’equilibrio ormonale, con comparsa di peluria sulla pelle e perdita delle mestruazioni. Nel 20% dei casi l’anoressia determina gravi conseguenze che possono anche portare alla morte per estremo deperimento organico.

A parere di psicologi e psicoterapeuti è inutile costringere il soggetto ad alimentarsi. Spesso l’anoressia nervosa nasconde un grande disagio psicologico, quindi una terapia di appoggio volta ad evidenziare ed elaborare le ragioni che hanno scatenato il disturbo alimentare può dare buoni risultati.

Per bulimia invece si intende un disturbo alimentare di origine nervosa le cui cause risiedono in un disturbo psichico incentrato su un’alterata percezione della propria immagine corporea.

Sintomi: ingestione di grandi quantità di cibo, con vere e proprie abbuffate, accompagnata dalla sensazione di non riuscire in alcun modo a controllare la propria alimentazione e da atteggiamenti di compensazione (vomito auto provocato, abuso di lassativi e diuretici) e frequente atteggiamento anti-sociale.