E’ stato un successo il lavoro con la Costa Concordia, rimessa in asse dopo un lungo lavoro di rotazione. Adesso per la nave inizia la seconda fase, altrettanto importante, che consiste nella verifica delle condizioni del relitto in funzione del ripristino della struttura. L’obiettivo finale è il cosiddetto “rigalleggiamento”. La Concordia sarà imbrigliata da 30 cassoni. Poi, mediante un sistema pneumatico, avverrà la spinta necessaria per la riemersione.


La fase finale avverrà in primavera nel 2014, quando si porterà via la Concordia dal Giglio. Non è ancora stato deciso il porto in cui la nave sarà smantellata: Piombino sembra favorita, ma si parla anche di Civitavecchia,Napoli, Palermo. Dopo che la nave sarà messa in sicurezza, si comincerà la dolorosa ma necessaria fase di ricerca dei dispersi.

“Se pensi a tutto quello che c’era dentro questo progetto, tra elettronica e acciaio, realizzi che pochi Paesi al mondo avrebbero potuto mettere insieme in così poco tempo un’operazione così vasta”. Lo ha detto il direttore delle operazioni del progetto di rotazione della Costa Concordia, Nick Sloane. “Ci sono molti danni sulla nave e bisogna fare delle verifiche”, ma “mi sento sollevato” ha aggiunto, spiegando di essere “un po’ stanco” e di avere intenzione di bere una birra e andare a dormire.

“Un’operazione titanica”: così il capitano De Falco, che il 13 gennaio 2012 coordinò i soccorsi alla Concordia, definisce l’operazione di oggi al Giglio. De Falco ricorda l’impegno di uomini e mezzi di allora e aggiunge: “Allora non si ebbe risposta adeguata da alcuni soggetti coinvolti”, oggi “gli attori pubblici e privati interagiscono tra loro tendendo alla medesima finalità, con l’effetto di moltiplicare l’apporto dei singoli sforzi”, in un’operazione che “riscatta l’immagine di un’Italia approssimativa e cialtrona”.

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