Alimentazione

Quanto bere: i rischi della disidratazione

Un recente studio ha messo in evidenza gli effetti negativi della disidratazione. Essere disidratati di appena il 2%
compromette le prestazioni riguardo compiti che richiedono attenzione, capacitá psicomotorie e di valutazione soggettiva.

A ricordare il dato sono gli esperti in occasione dell’apertura delle scuole, per sottolineare come la disidratazione
possa compromettere il rendimento scolastico.quanto bere


“L’acqua – spiega Alessandro Zanasi, docente di malattie dell’apparato respiratorio all’Universitá di Bologna ed esperto
dell’Osservatorio Sanpellegrino – è un elemento fondamentale per il cervello.

L’insufficiente idratazione incide negativamente non solo sulle prestazioni fisiche, ma anche su quelle cerebrali: riduce l’efficienza aritmetica, il tempo di reazione, le capacitá viso-motorie e verbali, nonchè la memoria a breve termine”.


Inoltre, proseguono gli esperti dell’Osservatorio, la disidratazione è in grado di ridurre temporaneamente le dimensione del cervello, rendendo piú complicati i processi cognitivi.

“Basta perdere 1 litro di liquidi, cosa che accade dopo 90 minuti di sudorazione costante, per indurre un effetto
di restringimento dei tessuti cerebrali, pari a quello che si registra dopo 14 mesi di invecchiamento o in seguito a due mesi e mezzo di malattia di Alzheimer”.

“Lo stress causa la perdita di grandi quantitá di acqua. Idratarsi, quindi, diventa ancora piú importante in questa
stagione per far fronte a situazioni di elevato sforzo, come lo studio.

Infine – conclude Zanasi – un corretto apporto di liquidi è di vitale importanza soprattutto per i ragazzi, in
quanto dotati di meccanismi immaturi per quanto riguarda lo stimolo alla sete pur avendo un’elevata perdita di liquidi e
stili di vita molto attivi”.