Intrattenimento

Tfa speciale e ordinario: eterna contrapposizione

In attesa di ulteriori notizie sul Tfa Speciale che dovrebbe avere inizio nel 2014 ma del quale si aspettano dettagli in Gazzetta Ufficiali entro la fine di questa settimana, continua la polemica tra “anzianità” e “nuove leve”. Difficile capire dove stia la ragione, probabilmente, non è retorica, come sempre sta nel mezzo. In questo caso come non mai.Tfa speciale e ordinario: eterna contrapposizione


Molti insegnanti sperano che per il bene dell’insegnamento in Italia l’auspicio è che la classe politica sappia guardare oltre gli interessi delle lobby che premono per l’attivazione dei tfa speciali o pas e che capiscano (per tutti i motivi già discussi) che questi percorsi senza sbarramento di ingresso sono profondamente sbagliati e dannosi.


Una parte di insegnanti è convinta che l’unica scelta giusta sarebbe quella di riattivare i tfa ordinari, ricalibrando i punteggi assegnati al servizio prestato e considerando la posizione degli idonei non rientrati nel primo ciclo appena concluso.

L’Italia, secondo molti, ha bisogno di abilitare, formando sul campo, docenti preparati, selezionandoli sulla base delle loro conoscenze, abilità e competenze, non sulla base di una anzianità di servizio di dubbia qualità.

Infatti secondo molti nei tfa ordinari coloro che potevano vantare anzianità di servizio sono risultati esageratamente avvantaggiati nelle graduatorie di accesso.
Ora nuovamente con i tfa speciali o pas si vuole favorire sempre gli stessi soggetti, tutelati dai sindacati e da una “politica di facciata” che rivendica solo diritti egoistici di categoria.

Molti insegnanti sono convinti che se le istituzioni si interessassero veramente al bene comune volto alla costruzione di un efficace sistema di istruzione dovrebbero abolire i tfa speciali e promuovere invece i meritevoli mediante una attenta selezione.

Sarebbe quindi semplicemente logico e giusto riattivare i tfa ordinari ricalibrando i punteggi aggiuntivi dovuti al servizio.

C’è una corrente di pensiero che sostiene come l’anzianità di servizio non garantisca nessun tipo di qualità: il fatto di aver prestato anni di servizio nella scuola non dipende da meriti, ma solo da un punteggio in una graduatoria.