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Riforma pensioni: ultime notizie, la proposta Letta-Giovannini per settembre 2013

La Riforma Fornero è stata dolorosa ma necessaria. Lo abbiamo sentito dire un milione di volte, probabilmente è vero, sicuramente ormai se ne sono convinti tutti. Ma la Riforma Fornero ha anche causato una serie di problematiche, che adesso Letta e Giovannini dovranno risolvere.Riforma pensioni: ultime notizie, la proposta Letta-Giovannini per settembre 2013


La cosa più importante sarà una riforma (della riforma) che possa garantire la possibilità a imprese e lavoratori di affrontare processi di ristrutturazione senza mettere in pericolo una quota eccessiva dei risparmi garantiti per i prossimi anni dalla riforma Fornero. Risparmi consistenti, se si considera che si parla di qualcosa come 80 miliardi di euro nel solo periodo 2011-2021.


Le menti del Pd e Pdl stanno lavorando sotto traccia per proporre una riforma convincente a settembre, quando non si potranno più negare risposte concrete.

Come detto la severità della legge Fornero è comprensibile, ma adesso bisogna andare incontro alle esigenze di imprese e lavoratori per garantire una previdenza «anticipata». La speranza è riuscire a dare la possibilità di andare in pensione prima dei 66 anni (e un numero di mesi crescente con l’adeguamento automatico dei mesi alla speranza di vita media degli italiani). Ovviamente a fronte di una penalizzazione, mentre chi rimane al lavoro anche dopo il raggiungimento dell’«età pensionabile» prende il corrispettivo bonus.

L’ipotesi attuale è quella di tagliare dell’8% l’assegno di chi lascia a 62 anni, del 6% quello di chi lavora fino a 63 anni, del 4% il conto di chi va in pensione a 64 e così via, fino alla neutralità di chi invece va in pensione all’età naturale di 66 anni. Invece chi lavora fino a 67 anni (più, come sempre, i mesi aggiuntivi dettati dall’adeguamento automatico) potrebbe avere un bonus del 2%, che sale al 4% per chi rimane al lavoro fino a 68 anni e così via fino all’8% per chi va in pensione a 70 anni.