La riforma sulle pensioni dovrà aspettare, ma nel frattempo il governo si muove sul fronte del lavoro con il decreto legge per il rilancio dell’occupazione.


Ma è chiaro che adesso gli italiani chiederanno anche una riforma delle pensioni, senza dimenticare la questione Imu e Iva, rimandata di tre mesi. Il Ministro del Welfare Giovannini è occupato anche a pensare a soluzioni per la questione degli esodati, dei lavoratori quota 96 del comparto scuola e quelli della difesa.

La riforma Damiano proporrebbe maggiore flessibilità in uscita dal mondo del lavoro con una età pensionabile pari a 66 anni con 35 di contributi.

Coloro i quali sceglieranno di andare in pensione prima di questa soglia si vedranno decurtare un 2% per ogni anno di anticipo fino ai 62 anni, minimo fissato per legge, mentre chi rimane oltre i 66 anni, fino ad un’età massima di 70 anni, riceve un incentivo del 2% per ogni anno di ritardo.

Intanto come detto via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge per il rilancio dell’occupazione. Il pacchetto, per un totale di 1,5 miliardi di risorse, è rivolto in particolare ai giovani in condizione di maggiore disagio. Gli incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato di giovani under 29, presenti nel decreto, sono solo un primo passo “in via sperimentale”, in attesa, si legge nello stesso dl, “dell’adizione di ulteriori misure” da realizzare anche attraverso il ricorso alla programmazione Ue 2014-2020.

La bozza del decreto Lavoro, 9 articoli di 19 pagine, prevede tra l’altro sgravi per 794 milioni per il 2013-16. In via sperimentale sono istituiti incentivi fino a 650 euro al mese per l’assunzione di giovani tra i 18 e i 29 anni (di 18 mesi per le nuove assunzioni di disoccupati da almeno 6 mesi, ma solo se soli o con persone a carico, e privi di diploma superiore o professionale, e di 12 mesi per le trasformazioni di contratti a termine). Previste agevolazioni anche per gli over 50 senza lavoro da almeno 1 anno. Multe più salate per la sicurezza sul lavoro.