Medicina

Cheratite neurotrofica: nuova cura

Cheratite neurotrofica: nuova curaArruolato il primo paziente per lo studio clinico di Fase I-II REPARO,  primo trial clinico internazionale per valutare l’impiego in oftalmologia di una soluzione per uso topico basata sul Nerve Growth Factor ricombinante umano (rh-NGF) nel trattamento della cheratite neurotrofica di grado da moderato a grave. L’rh-NGF è stato sviluppato in seguito agli studi della Prof.ssa Rita Levi Montalcini, recentemente scomparsa, che proprio per la scoperta di questa proteina segnale coinvolta nello sviluppo del sistema nervoso, ottenne il Premio Nobel.

Il reclutamento del primo paziente affetto da questa patologia della cornea degenerativa rara e orfana di cura, che colpisce una persona su 10.000 nel mondo, è avvenuto all’ospedale San Raffaele di Milano.  Si tratta di un doppio primato per la ricerca italiana, che non solo ha studiato e sviluppato la molecola ma ha anche coinvolto il primo soggetto, appunto presso il nosocomio milanese, per valutare sicurezza ed efficacia della somministrazione di rh-NGF.

Lo annuncia Dompé, una delle principali aziende biofarmaceutiche in Italia, focalizzata sullo sviluppo di soluzioni terapeutiche innovative per malattie ad alto impatto sociale, spesso orfane di cura, in aree quali la diabetologia, l’oftalmologia e l’oncologia. Lo studio REPARO, randomizzato e in doppio cieco, placebo controllato, coinvolge 35 centri in 9 Paesi e viene condotto in pazienti con lesioni di livello 2 (difetto epiteliale persistente) o di livello 3 (ulcera corneale) che non rispondono ai trattamenti medici attualmente disponibili. L’obiettivo primario del trial è valutare sicurezza ed efficacia di un doppio dosaggio (10 µg/ml and 20 µg/ml) della soluzione per uso topico a base di fattore di crescita nervoso ricombinante umano (rh-NGF) in collirio, in confronto a placebo. Gli almeno 174 pazienti previsti nello studio verranno randomizzati per ricevere uno dei due dosaggi della soluzione o placebo, per 8 settimane di trattamento controllato. Il periodo di follow-up sarà di almeno 48 settimane. Tra gli obiettivi secondari della ricerca ci sono la valutazione della durata della guarigione corneale, il miglioramento dell’acuità visiva e della sensibilità della cornea.

L’individuazione e lo sviluppo clinico di rhNGF sono completamente “made in Italy”, e non solo per la scoperta di NGF da parte di Rita Levi Montalcini. Le potenzialità della molecola in oftalmologia sono state analizzate per prime dal Prof. Stefano Bonini e dai suoi collaboratori, che hanno prodotto dati estremamente solidia sostegno dell’efficacia dell’uso topico del NGF per la cura di patologie oculari.Cheratite neurotrofica: nuova cura

“La Cheratite Neurotrofica è una grave patologia oculare degenerativa, causata da ridotta innervazione della cornea e può condurre a ulcerazione e perforazione della cornea con conseguente perdita della capacità visiva di chi ne soffre”– commenta il Prof. Stefano Bonini, Direttore del Dipartimento di Oftalmologia del Campus BioMedico di Roma e fra i primi ricercatori al mondo a condurre studi sull’impiego di NGF in area oftalmica. “Può far seguito a diverse condizioni cliniche, come diabete o lesioni erpetiche, o rappresentare una sequela di interventi chirurgici. L’arruolamento del primo paziente in Italia, nell’ambito di un programma di ricerca internazionale visto che ad oggi non esistono cure mediche per questa patologia, rappresenta un motivo di orgoglio e una prova dell’importanza del continuo interscambio di informazioni tra ricerca di base e capacità industriale di altissimo livello. Solo quando si realizza questo binomio virtuoso è possibile non solo scoprire una nuova prospettiva di cura, ma anche sviluppare e mettere a disposizione di medici e pazienti un nuovo farmaco per la cura della cheratite neurotrofica.”

NGF è una proteina solubile che stimola la crescita, il mantenimento e la sopravvivenza dei neuroni. Il mondo della ricerca ha, nel tempo, formulato l’ipotesi dell’efficacia dell’uso topico di NGF considerando che la cheratite neurotrofica è una patologia neurodegenerativa. E’ noto, infatti, che l’integrità della cornea – l’organo in assoluto più innervato del corpo umano: quasi 400 volte più della cute – è mantenuta dall’innervazione piuttosto che dalla vascolarizzazione. Anabasis, azienda di ricerca italiana recentemente acquisita da Dompé, ha studiato le prime osservazioni cliniche su oltre 100 pazienti affetti da cheratite neurotrofica con NGF di origine murina e, grazie all’intervento del Gruppo Dompé, è stato possibile proseguire gli studi in ambito clinico garantendo, al contempo, la produzione biotecnologica di un farmaco a base di NGF umano ricombinante potenzialmente in grado di offrire ai pazienti affetti da cheratite neurotrofica una reale ed efficace risposta terapeutica.

“Nello scenario internazionale cresce sempre di più la consapevolezza delle patologie oftalmiche e si avverte la necessità di nuovi approcci per la loro cura. Il nostro impegno in Ricerca in quest’area ha l’obiettivo di segnare un significativo passo avanti rispetto alle soluzioni terapeutiche attualmente disponibili” –dichiara Eugenio Aringhieri, CEO del Gruppo Dompé. “A tal fine, abbiamo sviluppato nel nostro Centro R&D con sede a L’Aquila la variante umana di NGF per la somministrazione oculare e ora, con questo trial, diamo il via ad un percorso di sviluppo per un farmaco innovativo per il trattamento delle forme severe di cheratite neurotrofica. Siamo fiduciosi che i risultati dello studio clinico permetteranno di offrireuna terapia di provata efficacia ai pazienti che in tutto il mondo rischiano gravi conseguenze sulla capacità visiva a causa di questa patologia per cui ancora non esistono trattamenti efficaci e, più in generale,chiariranno ulteriormente le potenzialità di NGF in campo oftalmologico.”

Lo Studio REPARO
Lo studio di fase I-II REPARO è un trial randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, che combina dosi ascendenti singole e ripetute per valutare sicurezza, tollerabilità e farmacocinetica del fattore di crescita nervoso ricombinante umano (rh-NGF) in collirio, in pazienti adulti affetti da cheratite neurotrofica monolaterale con lesioni corneali di grado 2 (persistente difetto epiteliale) o di grado 3 (ulcera corneale) di grado da moderato a grave. Verranno inseriti nel trial pazienti che non hanno risposto ai trattamenti medici attualmente disponibili. Il periodo di trattamento previsto è di 8 settimane, con un periodo di follow up di 48 o 56 settimane. E’ previsto l’arruolamento di pazienti in centri di 9 Paesi diversi.