Smettere di fumare: elettrostimolazione, nuova frontiera
Metodi per smettere di fumare ce ne sono tanti, più o meno efficaci. La difficoltà di liberarsi dal vizio del fumo è nota a chi è dipendente dal tabacco, ma i tempi variano da persona a persona, e recenti ricerche hanno evidenziato che ci sono anche motivi genetici che consentono di riuscirci prima o dopo.
Secondo i ricercatori della McGill University un metodo efficace per smettere di fumare avrebbe come concetto base quello dell’elettrostimolazione. Una tecnica in cui i ricercatori credono molto, al punto da renderla oggetto di un protocollo sanitario per la cura della dipendenza da fumo.
Lo studio è stato pubblicato su Pnas, e prende spunto dalla scoperta che l’origine della dipendenza dal fumo si annida in specifiche regioni cerebrali nelle quali si innescano quei meccanismi bio-chimici che provocano poi il bisogno di una sigaretta.
Bisogno che poi si trasforma in voglia per via di uno stimolo visivo che rievoca la “memoria storica” della sostanza.
Insomma basta vedere qualcuno fumare, vedere sigarette sul tavolo o ricevere la proposta da un amico.
La ricerca si basa sull’analisi del cervello di un piccolo campione di fumatori sottoposti a diversi stimoli. Ebbene nella zona della corteccia prefrontale, che regola l’autocontrollo, si trova anche il controllo del desiderio che dipende dalla disponibilità immediata dello stimolo scatenante.
Una volta che si presenta la disponibilità della sigaretta, si attiva la corteccia orbito-frontale, che provoca il desiderio di fumare. Secondo i ricercatori in base a questa logica, è possibile pensare di disattivare quella parte specifica del cervello attraverso la stimolazione magnetica. Antonio Strafella, che ha preso parte allo studio: “La stimolazione magnetica transcranica è attualmente impiegata in diversi studi clinici per testare possibili effetti terapeutici in diverse malattie neuropsichiatriche e forme di dipendenza. Potrebbe essere utile a ridurre l’intensità del desiderio che porta a fumare o a far uso di altre droghe”.