Allergie: rischi, consigli e rimedi
L’allergia è una reazione del sistema immunitario a sostanze abitualmente innocue. Conosciuta anche come “malattia del benessere”, colpisce principalmente le zone urbane e le classi più elevate della popolazione: l’inquinamento, infatti, provoca una maggiore aggressività del polline ambientale e una maggiore sensibilità agli allergeni nei soggetti predisposti.
Una delle allergie più diffuse in Italia e nel mondo è la rinite allergica, associata spesso all’asma bronchiale. La causa principale di questo tipo di allergia è da cercare in alcuni pollini molto diffusi, quali la betulla, l’olivo, l’ambrosia, la parietaria e le graminacee.
L’asma bronchiale è una patologia molto diffusa, spesso associata alla rinite. Chi soffre di asma è sensibile a una serie di fattori che in soggetti sani non danno normalmente problemi: il soggetto asmatico può, infatti, avere delle crisi scatenate da attività fisica, fumo attivo o passivo di sigaretta, presenza di aria fredda e gas irritanti, farmaci e allergeni.
Di grande rilievo è infine l’allergia agli acari, che può provocare forme di rinite e asma perenni. In questo caso l’allergia dipende dalle particelle fecali dell’acaro e si può prevenire con una serie di misure di bonifica ambientale, come, ad esempio, l’utilizzo di copricuscini e coprimaterassi antiacaro, evitare la presenza di peluches e tappeti nelle zone dove vivono i soggetti allergici.
Le malattie allergiche, anche la rinite che non viene considerata di solito una patologia grave, in realtà provocano ingenti costi sanitari e sociali, disturbano la vita del soggetto riducendone la performance scolastica e lavorativa e peggiorano la qualità della vita. Diventa quindi fondamentale l’educazione del paziente, che dovrà evitare quelle situazioni e quelle abitudini a rischio, imparare a riconoscere i sintomi e sapere quando è opportuno chiamare un medico.
L’educazione del paziente, spiega la dott.ssa Russello, è il primo passo nella prevenzione e nella cura delle allergie. Una volta diagnosticata l’allergia, si procederà con l’allontanamento dell’allergene, con l’utilizzo di farmaci (antistaminici e cortisonici) e infine con l’immunoterapia (vaccino), unica possibilità per modificare nel tempo il corso della cosiddetta “marcia allergica”.
Come si riconosce un’allergia? I principali sintomi sono soprattutto il respiro affannoso, la febbricola, il prurito e la congiuntivite. Successivamente, la diagnosi della malattia vera e propria avviene su tre livelli. Gli skin test (livello 1), o prove cutanee, sono i più utilizzati nel riconoscimento dell’allergene, esame veloce, semplice e sicuro.
A un secondo livello si procede con la ricerca nel sangue con il dosaggio di specifiche IgE (immunoglobuline E) nel siero. Solo in situazioni particolari (es. allergie a sostanze professionali) si deve ricorrere ai Test di provocazione specifici, test che risultano di per sé rischiosi e pertanto di scarso utilizzo clinico.
La dott.ssa Russello ha concluso l’incontro dando una serie di consigli e accorgimenti da adottare per prevenire le allergie: evitare il fumo e l’obesità, prediligere l’aspirapolvere alla scopa, utilizzare copricuscini e coprimaterassi antiacaro, condurre in generale uno stile di vita naturale, utilizzare i farmaci su consiglio medico ma aderire ai programmi terapeutici proposti.