Intrattenimento

Berlusconi da Santoro: orario tv e streaming Servizio pubblico 10 gennaio 2013

Grande attesa per la partecipazione di Berlusconi da Santoro a Servizio Pubblico. L’appuntamento è fissato per questa sera alle 21 quando su La7 il Cavaliere sarà ospite di uno dei giornalisti che negli ultimi anni gli è stato più contro. Celebri gli interventi in diretta telefonica del leader del Pdl ad Annozero.


Stasera il faccia a faccia, e c’è già chi scommette che la partecipazione non durerà molto. Potrete vedere la trasmissione in diretta su La7 in tv e in diretta streaming sul sito di Repubblica. Berlusconi è già stato da Giletti, dove ha minacciato più volte di andarsene, dalla Gruber, dove il clima è stato altrettanto teso e da Vespa, l’unico che può permettersi di interromperlo, di prenderlo in giro e di criticarlo senza provocare le ire del Cavaliere. Che sa come in fondo il giornalista di Porta a Porta sia dalla sua parte.

Intanto proprio sulla partecipazione televisiva dei politici a poco più di un mese dalle elezioni di febbraio 201, interviene l’Agcom, che esaminando i dati delle prime due settimane di campagna elettorale, ha rilevato “l’esistenza di diffusi squilibri nella presenza delle forze politiche nei telegiornali diffusi da Rai, Mediaset, Telecom Italia Media e Sky Italia”. L’Autorità ha quindi rivolto “un forte richiamo a tutte le emittenti nazionali affinché provvedano all’immediato riequilibrio dell’informazione politica tra tutti i soggetti politici” assicurando “parità di trattamento tra forze politiche”.

L’ultimo incontro tra Berlusconi e Santoro risale alla sera del 16 marzo 2001, quando l’ex premier intervenne telefonicamente al “Raggio Verde”, trasmissione targata Rai, dicendo: “Santoro, lei è un dipendente del servizio pubblico, si contenga!”. Da allora solo schermaglie a distanza tra i due. Ora, dopo 12 anni, il duello si rinnova. E abbondano le scommesse sulla possibile fuga di Berlusconi dallo studio, probabilità quotata 1,12.

Le elezioni politiche 2013 si svolgeranno domenica 24 e lunedì 25 febbraio. Possono essere eletti alla Camera dei deputati i cittadini italiani che hanno compiuto 25 anni. Per essere eletti al Senato, invece, bisogna aver compiuto 40 anni. I partiti e i gruppi politici devono di norma raccogliere le firme per poter presentare liste e candidatura.

“Da domenica, con l’accordo con il PdL, gli scenari sono cambiati. In Lombardia vinceremo, anche se Albertini dovesse candidarsi a governatore. Lui ormai è ininfluente”. Così il segretario della Lega, Maroni. “Le liste – ha proseguito – saranno definite domani a Roma”. Su “Fratelli d’ Italia”: “Dipende da Lega e PdL decidere se allargare l’alleanza sia a livello nazionale, sia in Lombardia. Comunque, sugli ex An già domani potrebbe esserci qualche novità”. Sul simbolo della Lega: “Al suo interno sarà inserito il mio nome”.
Berlusconi da Santoro: orario tv e streaming Servizio pubblico 10 gennaio 2013
“No, grazie. L’offerta è respinta al mittente, non accettiamo”. Così il leader dell’Udc Casini replica all’ipotesi di una alleanza con Bersani. “Vogliamo vincere le elezioni – ha proseguito -, non accettiamo di partire con le subordinate. Il giorno dopo il voto, se la vittoria non ci sarà, vedremo il da farsi. Per ora marciamo divisi per colpire uniti”. Su Berlusconi: “Io amo tutti i nonni d’Italia. E siccome lui è un nonno, io non gli porto rancore per gli attacchi che mi rivolge”. Infine, alla domanda ‘con chi sta l’alleanza targata Monti’: “Con le persone serie che vogliono sentire il linguaggio della verità”.

Accusare l’Ue per l’austerity è “sleale”. Il presidente della Commissione europea Barroso, in una conferenza stampa a Dublino, ha risposto così a una domanda sulle polemiche in Italia e le critiche rivolte all’Europa. “Le difficoltà vengono dal debito eccessivo fatto dai governi precedenti”, e, ha spiegato, dall'”irresponsabilità” dei supervisori nazionali. Le misure di austerity “ci sarebbero con o senza l’euro,con o senza l’Ue” e “ridurre gli squilibri di sbilancio serve a riconquistare la fiducia dei mercati”. “Il tempo delle decisioni d’emergenza dovrebbe essere finito. La priorità è ora la crescita”, ha concluso Barroso.