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Festa dei lavoratori: logo Google. Polemiche concerto 1 maggio

Festa dei lavoratori: logo Google. Polemiche concerto 1 maggioOggi 1 maggio 2012 il logo di Google vuole celebrare la festa dei lavoratori. Evento che intende ricordare l’impegno del movimento sindacale e i traguardi raggiunti in campo economico e sociale. Tale festa viene celebrata in molti Paesi: Italia, Francia, Regno Unito, Spagna, Cile, Cina, Germania, Russia, Grecia, Slovenia, Svizzera, Messico, Romania e Brasile. E’ dal ’45 che nel nostro Paese viene festeggiata ogni anno questa ricorrenza. Il doodle del noto motore di ricerca di Mountain View ha trasformato le sue letterine colorate in un lavoratore. Un uomo con tanto di salopette che sostiene la parola “Google”.

Anche quest’anno a Roma si è svolto il tradizionale concerto del Primo Maggio. Tantissime le persone riunitisi in piazza San Giovanni per ascoltare artisti come: Afterhours, Almamegretta, A67, A Toys Orchestra, Caparezza, Vittorio Cosma, Dente, Stefano Di Battista, Eugenio Finardi, Gnu Quartet, Gabriele Lopez, Alessandro Mannarino, ‘Nduccio, Nobraino, Noemi, P-Funking Band, Raiz, Marina Rei, Sud Sound System.

E ancora Tarant Project, Teatro degli Orrori, Young The Giant, Nina Zilli, il Maestro Mauro Pagani, sul palco nel triplice ruolo di arrangiatore, musicista e direttore d’orchestra.

Il concerto organizzato dai tre maggiori sindacati italiani: CGIL, CISL e UIL è ormai diventato un rito e un ritrovo per moltissimi giovani.

Queste le parole di Alemanno: “Quest’anno il 1 maggio sarà una festa particolarmente sentita perché siamo tutti consapevoli delle grandi difficoltà che i lavoratori stanno affrontando.

Detto questo c’è un’altra vicenda: quella del concerto del 1 maggio che per tanti anni si è svolta dando carico al Comune di Roma di quelli che erano i costi dell’organizzazione.

Non stiamo parlando di bruscolini ma di spese serie: complessivamente si parla di una cifra come 251 mila euro. Ecco, io ho posto il problema di chi paga tutto questo perché anche noi come Comune siamo in grande difficoltà, abbiamo il problema di costi e servizi che diventano più pesanti e queste nostre difficoltà finiscono poi per scaricarsi sui nostri cittadini”.

“Noi ci faremo carico insieme con il Governo di quelli che sono i costi per la Polizia municipale, la regione si farà carico dei costi legati al servizio sanitario però Ama e Atac sono fatture che non possono andare a carico del Comune, sono fatture che saranno messe a carico del comitato organizzatore.

Noi ci riuniremo per stabilire l’attribuzione di questi costi per fare in modo che questo problema venga sciolto definitivamente. Dovremo fare un’ordinanza ma non vogliamo che sia calata dall’alto”.

Questo invece quanto affermano Cgil e Cisl: “Il concerto del primo maggio non è a pagamento – afferma il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio Claudio Di Berardino – è un evento nazionale che si svolge a Roma e di cui la Capitale deve essere orgogliosa.

Un evento che trasmette attraverso la musica i grandi valori della carta costituzionale come l’articolo 1 che dice: l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.

Tenuto conto che con cadenza annuale Alemanno ripropone la questione del pagamento da parte dei sindacati siamo portati a pensare che si voglia deviare l’attenzione dai temi della crisi e del lavoro”.


A breve a Piazza San Giovanni ci sarà anche un minuto di silenzio

Si parla di 700 mila persone. Stracolme anche le strade accanto alla piazza. Dopo un Inno dei Mameli si continua con il rock che appassiona ancora tantissimi giovani. “Passione, desideri, speranza”: questo è lo slogan del concerto. Nella stagione della crisi la piazza si riempie di giovani. Quella nuova generazione che dopo aver studiato per tanti anni continua a non trovare lavoro.

“La musica è un fiume dentro ci navigano i sogni di quelli che hanno 20 anni”.

Alla domanda “Chi paga il Concerto del Primo Maggio?”, si è alzato un polverone. Il comune di Roma ha infatti chiesto ai sindacati di accollarsi le spese relative all’evento, quantificandole in 240.000 euro: spese relative a trasporti speciali, decoro urbano e servizi che negli ultimi anni ha sempre pagato il Comune.

In una lettera del direttore dell’Ufficio di Gabinetto del sindaco, Alessandro Voglino, destinata a Cgil, Cisl e Uil si legge: “Quest’anno il Campidoglio agisce in modo preventivo e presenta una lista dei costi che porta a un totale di oltre 240 mila euro. Nello specifico: 18.370 euro all’Ama per il noleggio dei bagni chimici; 38.123 euro sempre all’Ama per la pulizia dell’area.

46.000 euro all’Atac per il potenziamento del trasporto pubblico; 117.000 euro per gli straordinari della Polizia municipale; 5.000 euro per l’occupazione del suolo pubblico; 19.000 euro per il servizio del 118”.

Tantissime le polemiche e i commenti che si leggono sul web. Riportiamo qui sotto il messaggio di alcuni utenti.

“Il ritorno economico è per quei pochi esercenti aperti attorno alla piazza che per l’occasione fanno scorta di birra e affini.
di contro c’è il costo pubblico concreto delle conseguenze, delle strade e marciapiedi da pulire (che nei dintorni della piazza spesso il comune non fa), i prati distrutti, gli impianti di irrigazione ogni anno devastati le panchine divelte, sono solo alcuni. Perchè l’immagine che i media non mostrano sono gli adolescenti, sempre più giovani, stravolti sin dal primo pomeriggio che orinano, vomitano e defecano ovunque nelle strade dell’intorno.

I prati della piazza e dei giardini di via carlo felice devastati e lo sporco e la puzza che persistono fino alla prossima pioggia.
i solai delle case che traballano e i lampadari che dondolano quando la gente in piazza salta tutta assieme allo stesso ritmo, perchè san giovanni è costruita su falde freatiche, quindi sopra grandi vuoti.
ci si barrica in casa a finestre chiuse (perchè la puzza, più che l’audio che negli anni è stato abbassato, arrivano fino al sesto piano)in attesa del giorno dopo, sperando di, se proprio si deve uscire, non incontrare qualcuno che si è intrufolato nel portone di casa e sta utilizzando l’androne per bucarsi, per espletare funzioni fisiologiche o, nella migliore delle ipotesi, scopare.

e non ultimo, in un anno di crisi economica avanzata e con l’atmosfera che regna il paese, quel denaro poteva essere impiegato in modo più sensato. il primo maggio è altro. il concertone, così com’è adesso non ha più alcuna rappresentanza della festa dei lavoratori. buon 1 maggio a tutti”.

E ancora: “Io non so quali siano i termini dell’accordo con i sindacati, certo è che gli altri anni problemi non mi pare ce ne fossero stati. Il fatto di organizzare un evento del genere porta introiti per la città, come immagine e come camere d’hotel affittate, ristoranti, bar, mezzi pubblici. Certo c’è una spesa data l’enorme massa di gente ma c’è anche per altre occasioni. Fare i confronti con il vaticano è ovvio per una città come roma, è una fonte di spesa ben peggiore di 200wc chimici o le spese della polizia municipale (non dovrebbe essere un servizio ai cittadini garantire delle adeguate forze d’ordine in caso di eventi pubblici?). 25 milioni di euro per l’acqua del vaticano sono molti più dei bruscolini chiesti ai sindacati”.

“Così a occhio, partendo dai 250.000 euro dichiarati dal Comune per quegli specifici servizi, dovendoci aggiungere: palco, service, sicurezza, ospitalità, assicurazione, etc etc mi sa che tutto compreso non si va lontani da un costo complessivo di 450/500.000 mila euro. Più, ovviamente, il cachet degli artisti (se lo prendono, s’intende. E secondo me del tutto a gratis non ci vanno, forse qualcuno)”.

“Ma come… ho sempre saputo che questo era un evento “offerto e ideato dai sindacati”! Eppoi non lo pagano loro?
Detto questo, 200mila euro di spesa per una manifestazione simile non sono nemmeno troppi, dai…”.

“240.000 euro sono 50 centesimi a persone, se consideriamo circa 500.000 partecipanti…se ne consideriamo 250.000 arriviamo all’astronomica cifra di un euro a persona…certo esclusi gli artisti, ma…”.