Intrattenimento

Pubblicisti: abolito l’albo, tutte le conseguenze

La liberalizzazione delle professioni voluta dal governo Monti prevede anche l’abolizione dell’ordine dei pubblicisti, categoria nella quale rientrano tutti quei giornalisti che hanno ottenuto il tesserino avendo dimostrato di svolgere attività continuativa per due anni ma che non sono professionisti in quanto non hanno sostenuto l’esame di stato.

L’albo dei pubblicisti scomparirà, e dunque coloro i quali non sono professionisti rischiano grosso. A partire dal prossimo 13 agosto, infatti, tutti coloro i quali svolgono attività giornalistica in maniera continuativa, con più di dieci articoli l’anno, rischiano di incorrere in denuncia penale nel caso in cui non siano giornalisti professionisti.

Una brutta notizia per tutti coloro, anche con sacrifici, hanno raggiunto il traguardo di giornalisti pubblicisti e che potrebbero non poter più avere accesso alla professione se impossibilitati a sostenere l’esame da professionisti. Insomma dal 13 agosto in poi potrà fare il giornalista solo chi lo è. E tutti gli altri? Una situazione davvero difficile, se si considera che l’esercito dei pubblicisti è nutrito. E poco male per coloro i quali hanno preso il tesserino senza troppo impegno e magari non scrivono più.

Il vero pericolo è per chi fa il giornalista da pubblicista e non può o non vuole sostenere l’esame di stato. In quel caso potrebbe essere impossibilitato alla professione. Se per le testate cartacee il controllo è più semplice, ci si chiede cosa succederà a tutti coloro i quali scrivono online o sui blog. Denuncia penale per chi aggiorna quotidianamente il proprio blog e non è professionista? O forse l’attività sui blog non registrati potrà essere considerata non giornalistica?

E poi che fine farà l’ordine, considerato che i 100 e passa euro all’anno dei pubblicisti, un esercito, costituisce un introito non da poco? Senza considerare le testate registrate in tribunale: oggi un pubblicista può essere direttore responsabile di qualunque testata, anche del Corriere della Sera. Tutte le testate registrate in tribunale con direttore responsabile un pubblicista scompariranno? Diventeranno illegali? Ultimo problema: con la precarietà del mondo del lavoro, diventare professionisti iscritti all’albo converrà a tutti coloro i quali non sono certi di svolgere questa professione a vita? La sensazione è che molto ancora ci sia da discutere e che prima della fatidica data del 13 agosto molte cose potrebbero cambiare, pena mobilitazioni generali.


Insomma vietare di scrivere se non si è iscritti all’albo dei professionisti sembra davvero una limitazione della libertà non dPubblicisti: abolito l'albo, tutte le conseguenzea poco. La sensazione è che si sia presa una decisione senza pensare alle decine di conseguenze per decine di migliaia di persone e per un movimento, soprattutto online, che non può essere fermato facilmente. Ne vedremo delle belle.