Medicina

Epatite C: Epac e Fire Onlus insieme per i malati

Importante protocollo nel campo della ricerca sull’Epatite C quello firmato a Palazzo Madama tra Fire onlus, fondazione per la ricerca in epatologia, e Epac onlus, associazione di pazienti.

Insomma una intesa tra medici e malati con un unico obiettivo: fare fronte comune per gestire al meglio la delicata situazione di coloro i quali convivono con malattie legate al fegato.

I dati forniti dal professor Antonio Gasbarrini, il presidente di Fire, ordinario di Gastroenterologia all’Università Cattolica di Roma, sono eloquenti: in Italia si può parlare di una vera e propria emergenza sanitari in campo medico per quel che riguarda l’epatite C. Soprattutto se si considera il rapporto con il resto dell’Europa.

I numeri parlano da soli: ci sono oltre 1,5 milioni di persone affette dal virus C. Una malattia che fortunatamente risulta in calo tra i giovani, ma che resta ancora un nemico silenzioso. Basti considerare che solo il 27% dei soggetti positivi al virus Hcv sa di essere malato.

La scoperta, a meno che la malattia non si manifesti in forma acuta, viene spesso scoperta per caso, e purtroppo talvolta quando è troppo tardi e ha già fatto molti danni.

Oltre al virus A, che si prende con l’alimentazione, sono i B e C a preoccupare maggiormente, considerato che causano oltre 20mila morti l’anno. Le conseguenze peggiori riguardano chi si ammala di cirrosi e tumore. Il patto firmato tra medici e pazienti, l’Alleanza contro l’epatite, Ace vuole proprio puntare alla prevenzione e alla migliore gestione di tutta la situazione.


Lo si farà attraverso l’istituzione di una consulta permanente per l’epatite, la creazione di un numero verde, e la messa a punto di un database nazionale per monitorare meglio la situazione. Sarà poi creato una specie di elenco in cui verranno catalogati i centri migliori per l’assistenza e la cura.

Prevenzione e cura sono fondamentali, e in questo senso si punterà molto anche sull’approvazione della produzione di nuovi farmaci che possano contrastare l’insorgere delle conseguenze più gravi della malattia.