Medicina

Padova: acqua distillata nelle vene dopo scambio di boccette

Grave episodio di malasanità a Padova dove ad alcuni pazienti ricoverati nel reparto di endocrinologia è state iniettata nelle vene una dose di acqua distillata al posto di soluzione idrosalina.

Il tutto a causa di un imprudente scambio di boccette avvenuto nell’ambulatorio del reparto dell’ospedale veneto e che ha provocato fortunatamente lievi conseguenze ai malati.

Ai quattro pazienti sono state iniettate infusioni di acqua distillata al posto della soluzione fisiologica. Il tutto è accaduto qualche giorno fa, ma la notizia è stata resa nota solo oggi.

Il personale si è accorto dell’errore quando ormai era troppo tardi. Ma due dei pazienti oggetto dell’errore medico si trovavano ancora in reparto e sono stati subito ricoverati per accertamenti e per scongiurare gravi conseguenze. Altri due erano già tornati a casa e l’ospedale ha immediatamente provveduto a richiamarli per verificarne le condizioni.

Il direttore sanitario dell’ospedale, Gianpietro Rupolo, cerca di giustificare l’accaduto chiedendo scusa ai pazienti: «Siamo molto dispiaciuti per quanto accaduto”.

Ma oltre a chiedere scusa e a tirare un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo, sarà ora importante capire cosa abbia potuto provocare un simile errore: “Abbiamo avviato la consueta procedura di indagine interna per capire come siano andate le cose ma soprattutto per monitorare i pazienti, che fortunatamente stanno tutti bene».

Va detto che nonostante la gravità dell’errore, lo scambio tra acqua distillata a soluzione fisiologica non costituisce un grave pericolo per i pazienti ai quali viene iniettata. A patto che non si tratti di soggetti particolarmente debilitati, dal momento che potrebbe innescarsi un pericoloso processo di «diluizione» del sangue, provocando la rottura dei globuli rossi, con inevitabile sanguinamento ed emorragia.

Proprio per scongiurare questo tipo di rischio, nei prossimi giorni due donne resteranno sotto osservazione per evitare che insorgano conseguenze. Non sembra correre pericoli una terza paziente che infatti ha già fatto ritorno a casa.

C’è poi l’ultimo paziente che dopo essere stato richiamato da casa e visitato, ha espresso la volontà di non restare in ospedale. Dovrà però recarsi per qualche giorno quotidianamente in ospedale in modo che possa essere tenuto sotto controllo e sottoposto a esami periodici in modo da scongiurare l’insorgenza di qualsivoglia complicazione.


Ma come è potuto accadere tutto ciò? In attesa di verificare di chi è stata la responsabilità ed eventualmente prendere dei provvedimenti, Rupolo prova a dare una spiegazione, che non costituisce una giustificazione ma solo un tentativo di comprendere quale possa essere stata la causa alla base dell’errore: «Spesso le boccette sono simili, soprattutto se prodotte dalla stessa casa farmaceutica, comunque verificheremo comunque l’accaduto». La fortuna ha voluto che lo scambio sia stato tra prodotti che comunque non comportavano conseguenze drammatiche. Altrimenti la vicenda avrebbe assunto ben altri contorni.