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Italo Calvino: Google omaggia le Cosmicomiche

Altro giro altra corsa. Google dedica oggi il suo logo in prima pagina, il Doodle, a Italo Calvino. Ricorre oggi l’anniversario della nascita di uno dei più celebri scrittori italiani, secondo molti il più grande. Per celebrarlo il logo di Google si ispira in particolare a uno dei suoi racconti più celebri tratto dalla raccolta “Le cosmicomiche”. Google non fa mai nulla per caso, e dunque tutti a chiedersi il motivo della scelta.

 

In “Le Città Invisibili” Calvino scrive: «L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio». Italo Calvino è nato a Santiago de Las Vegas, il 15 ottobre 1923 ed è morto a Siena il 19 settembre 1985.

 

Le cosmicomiche è un raccolta di 12 racconti scritti tra il 1963 ed il 196.4. In un primo tempo furono pubblicati quasi tutti sui periodici Il caffè ed Il giorno. Ma poi vissero di nuova vita quando Einaudi li pubblicò sotto forma di racconti l’anno dopo. Si tratta di narrazioni che hanno nell’umorismo e nei paradossi il loro punto di forza. Si parla di temi astratti ma non troppo, come suggerisce il titolo stesso, come universo, evoluzione, tempo e spazio.

 

In questa raccolta ci sono unicamente i primi racconti di Calvino con questo stile. Ma ci sono anche altre tre raccolte di racconti di Calvino, Ti con zero (Einaudi, 1967), La memoria del mondo e altre storie cosmicomiche, (Club degli Editori, 1968) e Cosmicomiche vecchie e nuove (Garzanti, 1984), appartenenti ad altri racconti dal contenuto simile, come temi pseudoscientifici e fantastici “cosmicomici”. In queste raccolte ci sono racconti anch’essi definiti facenti parte delle Cosmicomiche.

 

Si tratta di racconti che prendono spunto dalla grande fantasia di Calvino. Sono storie raccontate in prima persona dal protagonista, dal nome impronunciabile Qfwfq. Come detto, si tratta di racconti che comprendono nozioni scientifiche e astronomiche, utilizzate poi per architettare e sviluppare storie che sconfinano nel surreale e nel divertimento. Di qui appunto il nome composto di ‘cosmicomiche’.

 

Caratteristica comune a tutti i racconti è la presenza di un breve paratesto in corsivo che introduce alla parte scientifica che dà lo spunto al testo. Poi attacca il monologo che sviluppa l’introduzione. E così si parla di teoria del Big Bang, di espansione dell’universo e di velocità della luce. Il tutto trattato in maniera surreale e divertente, al limite del grottesco.

 

Italo Calvino: Google omaggia le Cosmicomiche

Nelle Cosmicomiche, nella prima raccolta che è poi quella vera e propria identificata con questo nome, ci sono “La distanza della luna”, “Sul far del giorno”, “Unsegno nello spazio”, “Tutto in un punto”, “Senza colori”, “Giochi senza fine”, “Lo zio acquatico”, “Quanto scommettiamo”, “I Dinosauri”, “La forma dello spazio”, “Gli anni-luce” e “La spirale”. Oggi Google ha voluto omaggiare un personaggio certo più celebre degli ultimi presi in considerazione. E magari farà venire a qualcuno voglia di riscoprire un grandissimo autore dei nostri tempi.