Influenza: 80 mila italiani a letto
L’influenza è arrivata in anticipo. Gli sbalzi di temperatura hanno portato ben 80 mila italiani a letto. Da una recente indagine condotta commissionata da Anifa (Associazione nazionale dell’industria farmaceutica dell’automedicazione), su un campione dai 18 ai 64 anni sembrerebbe che i sintomi siano: mal di gola (52%), febbre (44%), dolori muscolari (32% ), tosse (25%), mal di testa (25%) e congestione delle vie aeree (23%).
«Quest’anno ci attendiamo tre tipi di virus influenzali – il già noto H1N1 ora declassato a stagionale, l’H3N2 e il B/Brisbane – ma la stagione influenzale dovrebbe essere di entità media, con una previsione di 2-4 milioni di casi» dichiara Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università degli studi di Milano.
“I sintomi? Gli stessi dell’influenza tradizionale. Febbre, dolori articolari, spossatezza, a volte raffreddore e tosse. Ma niente paura, basta mettersi a letto due o tre giorni”.
L’influenza è una infezione contagiosa del naso, della gola e dei polmoni causata dal virus dell’influenza. Solitamente ci ammaliamo di più in inverno perché siamo più esposti agli attacchi esterni. Quando fuori fa freddo, le persone se ne stanno in casa e questo è il luogo dove ci sono e si diffondono più facilmente germi.
Per non essere colpiti dall’influenza bisogna proteggersi. La prima causa è la trasmessibilità. I virus vengono trasmessi attraverso il contatto con altre persone, per evitare il “contagio” è bene lavarsi spesso le mani.
1) Se un imprenditore agroalimentare si sveglia una mattina e decide di produrre uno SCIROPPO PEDIATRICO PER LA TOSSE DEI BAMBINI, basta che invii un’autocertificazione al Ministero della Salute?
2) Poi può produrre lo sciroppo per la tosse nei locali dove generalmente prepara, lavora o trasforma i suoi prodotti agroalimentari?
3) E commercializzare lo sciroppo per la tosse come “dispositivo medico CE”?
4) a – scansando le relative verifiche dell’AIFA (agenzia del farmaco) sulla correttezza delle modalità di produzione (il farmaco da banco non può scansarle); b – non essendo così assoggettato alla sorveglianza di un organismo notificato (come lo sono invece i dispositivi medici di classe IIa, IIb e III); c – eludendo la normativa europea relativa ai medicinali vegetali tradizionali?
5) E questo “dispositivo medico CE” se prescritto dal dottore ha diritto pure alla detrazione del 19%?
Secondo me qualcosa non funziona! Ritengo che uno sciroppo per la tosse (specie pediatrico) NON agisca per EFFETTO BARRIERA / MECCANICO e quindi non possa definirsi “dispositivo medico”. Video http://www.youtube.com/watch?v=OgnAwoyqn7o