Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono liberi. La Corte di Perugia ha deciso di assolvere i due ragazzi  che erano stati accusati di aver ucciso Meredith. L’ex ministro della Giustizia, Alfano, a seguito della decisione dei giudici, ha oggi dichiarato: “In Italia il tema è che per gli errori giudiziari nessuno paga”. “I tre gradi di giudizio -aggiunge- sono fatti proprio per consentire ripensamenti. Mi attengo al giudizio della Corte, che ha dichiarato innocenti i due, affermando implicitamente che detenzione non doveva esserci. Se è stata ingiusta, chi la risarcirà?”.

Il giallo di Meredith inizia la sera del 1 novembre del 2007. Meredith Kercher, studentessa inglese di 22 anni, in Italia per Erasmus, viene uccisa con una coltellata alla gola nel proprio appartamento a Perugia. il giorno dopo viene ritrovato il corpo in camera da letto coperto da un piumone.

Pochi giorni dopo, il 6 novembre 2007, Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Patrick Lumumba Diya finiscono in carcere con l’accusa di aver ucciso la giovane studentessa. Raffaele Sollecito ha trascorso in carcere ben 1500 giorni.

Amanda Knox, al momento del fatto, ha solo 20 anni. La studentessa è americana (di Seattle) ed è la ex fidanzata di Raffaele Sollecito. Quest’ultimo invece ha 24 anni, pugliese, laureando in ingegneria. Durante questi anni di permanenza in carcere Raffaele ha continuato a studiare e ha conseguito la laurea.

In Corte d’Appello, Amanda Knox dichiara: “Non ho fatto mai male a nessuno”. “Ho perso un’amica nel modo più brutale e inspiegabile”. “Io non ero in casa, ero da Raffaele”. “Io sono stata manipolata”. “La mia fiducia assoluta nelle autorità della polizia è caduta”. “Ho subito accuse ingiuste”.

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