I ris sono impegnati nelle analisi dei pantaloncini di Salvatore Parolisi, quelli che il caporal maggiore indossava il giorno dell’omicidio di Melania Rea. Il fatto che il militare avesse indossato lo stesso abbigliamento del giorno dell’omicidio otto giorni prima in una gita analoga con moglie e figlia, spinge gli inquirenti a prendere in esame l’ipotesi della premeditazione. Insomma Parolisi, per giustificare eventualmente la presenza di tracce di dna della moglie e del luogo del delitto sui suoi indumenti, avrebbe potuto pensare già otto giorni prima a indossarli per poi dare una giustificazione plausibile. Va detto che per il momento non sembra che siano state trovate tracce significative sui suoi indumenti, altro elemento che allontana certezze dalle indagini.

Salvatore Parolisi è n carcere con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato, e da quando sono iniziate le indagini è sempre stato l’unico indagato, nonostante gli inquirenti abbiano sempre preso in considerazione l’eventualità che quel giorno con cui potesse esserci stato qualcun altro, il cui coinvolgimento non è ancora definito. Insomma passano le settimane e nonostante le indagini continuino a ritmo serrato la sensazione è che si sia ancora abbastanza lontani dalla certezza di una prova che dimostri la colpevolezza di Parolisi.