Nuovo passo in avanti nella lotta contro il cancro. Lo segna una ricerca tutta italiana grazie all’aver individuato un gene che sarebbe in grado di contrastare il cancro.

Il merito va a un gruppo di dieci giovani genetisti e ricercatori (tutti tra i 25 ai 39 anni) appartenenti all’Università di Bologna. Per arrivare a questi risultati si sono applicati in una ricerca che ha impiegato ben tre anni di tempo grazie ai fondi stanziati dall’AIRC (Associazione italiana per la ricerca sul cancro), a conferma dell’importanza dei fondi raccolti anche grazie alle donazioni dei cittadini.

I ricercatori sono riusciti a individuare l’Onco-Giano, un gene mutante in grado di stoppare lo sviluppo del tumore. L’importanza della scoperta è testimoniata dal fatto che già se ne parla sulle pagine della rivista scientifica Cancer research, e prende questo nome per le caratteristiche simili a quelle attribuite all’antica divinità latina Giano bifronte.

L’Onco-Giano, scientificamente MTND1 ha la proprietà una volta iniettato nelle cellule tumorali di farle crescere. Ma se viene iniettato in quantità superiori, ecco che ne blocca la crescita. Di qui la sua duplice proprietà.

Giuseppe Gasparre, uno dei genetisti che ha partecipato alla ricerca, ha spiegato che al fine di analizzare gli effetti del gene mutante i ricercatori hanno “ingegnerizzato delle cellule di cancro in modo che contenessero cinque diversi livelli della mutazione”.

Come sempre accade nelle prime fasi della ricerca, l’esperimento è stato effettuato con successo nei topi. “Se riusciamo a simulare per via farmacologica, o genetica, lo stesso effetto dell’Onco-Giano mutato – spiega Anna Maria Porcelli che ha preso parte all’equipe – possiamo quindi soffocare lo sviluppo dei tumori, bloccandone l’approvvigionamento dei carburanti con cui crescono”.

La strada è ancora lunga per arrivare a una soluzione e a una cura definitiva, ma certamente la direzione è quella giusta e ogni giorno si fa un piccolo passo in avanti.