Tecnologia

Diabete addio con la matematica

Combattere il diabete si può ma grazie alla matematica. Vi sembrerà strano ma per poter intervenire in maniera efficace su un paziente, i medici hanno bisogno di creare una “terapia personalizzata”. Per far ciò – e dunque per trovare la migliore cura per quel tipo di paziente – la medicina si fa aiutare dagli algoritmi.

A sostenere tale tesi è il presidente dell’AMD (l’Associazione Medici Diabetologi), Carlo Giorda. Il professore afferma che una serie di calcoli matematici: età, peso, livelli di glicemia, obesità o problemi renali creano un determinato “profilo” del paziente e dunque una potenziale terapia più efficace.

«Grazie a questi algoritmi – spiega Giorda – possiamo sfruttare al massimo la potenza delle cure oggi disponibili». Lo studio rivoluzionario è stato di recente presentato durante il congresso “European Association for the Study of Diabetes” di Lisbona.

«Esiste una sorta di “memoria metabolica” – dichiara Antonio Ceriello dottore all’Istitut d’Investigacions Biomèdiques Diabete addio con la matematicaAugust Pii Sunyer -. Se all’esordio della malattia il glucosio rimane alto per troppo tempo (e la spia è appunto l’emoglobina glicosilata), le complicanze del diabete saranno peggiori».

I numero dei malati di diabete ogni anno cresce sempre di più. Questi i numeri in Italia del diabete di tipo 2: si calcolano 3 milioni di pazienti di diabete di tipo 2; 1 milione di persone hanno il diabete di tipo 2 ma non diagnosticato; 2,6 milioni di persone hanno difficoltà a mantenere le glicemie nella norma.

Nel 2030 si prevede che le diagnosi con diabete saranno 5 milioni.