Il caporal maggiore Salvatore Parolisi si trova ancora in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. Dalle ultime fonti sembrerebbe che il militare continui a gridare dalla cella di esser innocente. Sembrerebbe inoltre che abbia iniziato a scrivere lettere continuando ad affermare di non esser stato lui ad uccidere la moglie Melania.

Dalle ultime notizie inoltre emerge che la procura di Teramo abbia espresso parere negativo sulla richiesta di eseguire una seconda autopsia di Melania Rea. La richiesta era stata presentata dai legali del caporal maggiore Salvatore Parolisi.

Un nuovo esame autoptico sarebbe soltanto una inutile ripetizione – spiega la Procura – di indagini già espletate. La decisione finale spetta al gip. Gennaro Rea, zio della 29enne, sostiene: “Penso che Parolisi sia colpevole, ma non credo che sia stato lui a colpire Melania”.

In una lettera che Salvatore Parolisi scrisse per la trasmissione «Quarto Grado», si legge: “L’ho tradita, ma non l’ho ammazzata”. Il militare dunque continua a sostenere la sua assoluta estraneità ai fatti.

Queste le parole di Gennaro Rea: “non credo che sia stato lui a colpire a morte Melania. Non è lui l’autore materiale. Sono certo, però, che fosse presente all’omicidio e questo per me è ancora più grave. Salvatore era presente, lui sa chi ha ucciso Melania”.