Aumento Iva: quali beni costano di più e quali no
L’aumento dell’Iva dal 20 al 21% inizia a farsi sentire nelle tasche dei consumatori, che vedono molti prezzi ritoccati al rialzo. Un aumento che rischia di scontentare tutti: i consumatori che temono un calo degli acquisti e gli acquirenti che temono una impennata dei prezzi.
Senza considerare il rischio che qualcuno faccia il furbo e ci marci, aumentando anche quei beni non soggetti all’aumento Iva, tentando di rientrare nel calderone dei rincari e giustificandosi con un aumento che in realtà non lo riguarda, gabbando il cittadino impreparato o spaesato.
E dire che il governo aveva addirittura pensato di portare l’Iva al 22%, sia pur per brevi periodi dell’anno, in modo da aumentare ancor di più il gettito nelle sue casse. Una decisione per il momento messa da parte. E i cittadini tirano un sospiro di sollievo.
Il gettito complessivo previsto è di 700 milioni quest’anno e di 4,2 miliardi per il 2012 e gli anni successivi. Per evitare di incappare in aumenti su beni che non dovrebbero subire rincari, è bene comprendere cosa è soggetto ad aumento iva e cosa no.
Sono esclusi tutti i beni alimentari più comuni, l’istruzione, le bollette della luce e del gas (fino a 480 metri cubi; oltre l’aliquota sale al 21%), gli spettacoli (teatro, cinema e stadio), l’attività di bar e ristoranti.
Ci sarà invece l’aumento su beni come calzature, abbigliamento, elettrodomestici, automobili, moto e scooter, telefonini, apparecchiature elettroniche, prodotti per la casa.
Scatta l’aumento anche per le professioni e le loro tariffe: dunque chiederanno qualcosa in più avvocati, architetti, ingegneri, idraulici, meccanici, parrucchieri.
E poi dagli aumenti della benzina in maniera in diretta e indiretta. Aumenti ogni volta che andremo alla pompa per rifornirci di carburante e aumenti considerato che i trasporti a livello professionale sono sopratutto su gomma.
Insomma gli aumenti arriveranno in maniera trasversale, dunque conviene rivedere i propri budget di spesa nel caso fino ad ora si riusciva ad arrivare a fine mese con i soldi contati, perchè anche se di poco potrebbero non bastare più.