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Melania Rea ultime notizie: il mistero dei cinque Dna

Sarebbero stati trovati i Dna di ben cinque persone diverse sul cadavere di Melania Rea in seguito alle analisi autoptiche condotte dal medico legale Adriano Tagliabracci. Quattro apparterrebbero a uomini, l’altro a una donna. Ed è proprio questo uno degli elementi più interessanti, perchè questo Dna sarebbe stato trovato proprio all’altezza dell’anulare della vittima, dove Melania portava l’anello nuziale.

Altro Dna che ha sempre attirato l’attenzione degli inquirenti quello di Parolisi. La sua presenza sul corpo di Melania non avrebbe destato particolari sospetti, trattandosi del marito della vittima, ma ciò che ha fatto accendere la lampadina agli inquirenti è il luogo in cui è stato trovato. Il Dna di Parolisi si trovava nella bocca di Melania, un posto in cui può essere stato lasciato, secondo gli esperti di medicina legale, solo pochi istanti prima del decesso, altrimenti la saliva avrebbe cancellato ogni traccia.

Un elemento che ha sempre fatto ipotizzare la presenza di Parolisi sul luogo del delitto. In attesa di ulteriori sviluppi, nei prossimi giorni dovrebbe essere ascoltata Ludovica Perrone come persona informata sui fatti. Gli inquirenti non hanno ancora interrogato la soldatessa amante di Parolisi, anche perchè la giovane donna ha un alibi di ferro che l’ha sempre resa estranea a qualunque sospetto di coinvolgimento nell’omicidio.

Intanto nei giorni scorsi i legali del caporal maggiore Parolisi hanno fatto richiesta di incidente probatorio per ricostruire l’orario della morte di Melania Rea con queste motivazioni: “L’accusa fa leva su dati medico-legali contraddittori e inattendibili, come dimostrato dalle obiezioni tecniche della difesa. L’indeterminatezza dell’epoca della morte impedisce una ricostruzione fedele della vicenda criminosa. Pertanto, appare necessario il ricorso a una perizia d’ufficio c

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he chiarisca definitivamente le divergenze di valutazione tra accusa e difesa sull’ora del decesso”.

Parolisi è l’unico indagato per l’omicidio della ex moglie. E’ in carcere con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato.