Intrattenimento

Manovra finanziaria: Berlusconi pensa all’Iva al 22%

Continuano le modifiche alla Manovra Finanziaria 2011, e il testo finale sembra ancora lontano da una conclusione definitiva. le due ultime novità, o meglio gli emendamenti frutto del lavoro di Giulio Tremonti e di Antonio Azzollini riguardano la lotta all’evasione fiscale e la Robin Tax.

Carcere per i grandi evasori, per intenderci quelli che commettono una frode fiscale per un valore superiore ai 3 milioni di euro.

Insomma se da un lato sono tutti d’accordo con la lotta all’evasione fiscale, dall’altro storcono la bocca coloro i quali credevano fortemente nel contributo di solidarietà, con un gettito fiscale che doveva provenire direttamente dai redditi più alti.

E poi c’è sempre in ballo la questione relativa all’Iva, che per il momento resta al 20%. Ma l’idea che portandola al 21% il gettito aumenterebbe di 4 miliardi è da un lato una importante ancora di salvataggio e dall’altra una tentazione molto forte.

Un modo così semplice e immediato di aumentare le entrate dello Stato che addirittura si sta pensando di portarla al 22% per tre mesi soltanto.

Manovra finanziaria: Berlusconi pensa all'Iva al 22%

Berlusconi spiega che «l’aumento dell’IVA è una riserva, noi non l’abbiamo utilizzata ma passando dal 20 al 21% avremmo 4 miliardi in più. Sono lì a disposizione e con un provvedimento il premier può attuarlo da un giorno all’altro. È una clausola di salvaguardia assoluta per raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2013. Se fosse necessario, l’IVA potrebbe passare dal 20 al 22%, ad esempio per tre mesi».