Salute

Alzheimer: combatterlo con la cannella

Arrivano importanti novità per i malati di Alzheimer. Sembrerebbe che i ricercatori israeliani dell’Università di Tel Aviv (sezione Dipartimento di Zoologia), siano riusciti a trovare una cura a questa grave e diffusa malattia.

Gli studiosi coordinati dai dottori Ehud Gazit, Daniel Segal e Dan Frenkel e Michael Ovadia, hanno esaminato un campione di topi da laboratorio. I ricercatori inizialmente hanno modificato geneticamente i topini, affinché sviluppassero una forma grave di Alzheimer.

Nel corso dell’esperimento, durato circa 4 mesi, i ricercatori hanno somministrato ai topi una soluzione acquosa arricchita di CEppt, l’estratto di cannella.

I risultati sono stati impressionanti. Le cavie malate di Alzheimer, dopo aveAlzheimer: combatterlo con la cannellar  mangiato cannella, avevano rallentato drasticamente il progresso della malattia. Lo studio è rivoluzionario, ora i ricercatori vogliono provare questa cura anche sugli esseri umani.

Se la cannella dovesse dare gli stessi risultati anche sui pazienti di Alzheimer, oltre che sui topi, questo significherebbe che i ricercatori siano riusciti finalmente a trovare una cura efficace, in grado di mettere ko la malattia.

Il dottor Ovadia è molto contento dei risultati ottenuti. Lo studio è rivoluzionario e significativo per la lotta contro il morbo di Alzheimer. La ricerca è stata di recente pubblicata sulle pagine della rivista scientifica ‘Plos One’.

L’Alzheimer oggi colpisce circa il 5% delle persone con più di 60 anni e in Italia i malati sono circa 500 mila. E’ certamente la forma più diffusa di demenza senile. La malattia colpisce la memoria, le funzioni cognitive, mettendo a rischio la capacità di parlare, di pensare e provoca disordini spazio-temporali.

Il professor Ovadia ha dichiarato in un’intervista: “Il punto è che la cannella contiene anche sostanze nocive per il fegato. Per questo abbiamo sviluppato un tecnica con cui estrarre la sostanza attiva separandola dalle sostanze tossiche”.

Ricordiamo infatti che la spezia assunta in quantità eccessive può danneggiare seriamente il fegato.