Medicina

Donare il sangue migliora salute e umore

Donare il sangue migliora salute e umore

Donare il sangue come atto egoistico. Quello che può sembrare un ossimoro, e in effetti lo è, nasconde in realtà una grande verità: i donatori sono persone più felici e migliorano la loro salute. Senza considerare che sono costantemente sotto controllo, e gratuitamente, quanto ad analisi generali. La giornata mondiale del donatore del sangue è anche l’occasione per ribadire quanto un gesto fondamentale per la vita di altre persone possa essere utile anche a chi lo fa. Non solo per il piacere di farlo. Come quella bellissima pubblicità di qualche anno fa, in cui due donatori si incontrano alla banca e uno dice all’altro: “Io l’ho fatto per il mio amico Michele”. E l’altro: “Anch’io l’ho fatto per Michele”. “Perchè, lo conosci?” fa il primo. “No”, risponde sorridendo l’altro. E’ qui tutto il senso del donare.

Senza dover essere per forza unici al mondo come James Harrison, il signore australiano che ha un prezioso anticorpo che ha salvato la vita di due milioni di bambini, si può essere utili, anzi fondamentali per gli altri. E poi come detto donare il sangue migliora le condizioni di salute e rende felici. Lo dimostra un’indagine medico-antropologica rivolta all’universo dei donatori che ha mostrato come, chi dona frequentemente il proprio sangue possiede condizioni di salute complessive invidiabili. I risultati sono stati presentati in occasione della Giornata Mondiale del donatore di sangue, che ha visto confluire in prossimità dell’Expo un esercito di donatori e volontari sotto le insegne rappresentate dallo slogan dell’Oms “Grazie per avermi salvato la vita”.

Questo perchè gli oltre 1,7 milioni di donatori italiani tendono a tenere sotto controllo la propria alimentazione, in previsione delle frequenti donazioni. Insomma sono più attenti alla propria salute. Dall’indagine è emerso che il campione dei donatori italiani è principalmente costituito da soggetti giovani, sportivi, con un livello di istruzione medio-alto.  «Sono dati importanti – spiega Vincenzo Saturni, Presidente di Avis Nazionale e , medico ematologo e trasfusionista presso l’ospedale di Varese – se si pensa che, in base ai dati 2010 del sistema di sorveglianza Passi (Progressi delle Aziende sanitarie per la salute in Italia), che monitora lo stato di salute della popolazione italiana adulta, circa il 37% degli Italiani di 18-69 anni pratica attività fisica in quantità inferiore a quanto raccomandato, mentre il 31% risulta completamente sedentario. In conclusione, e di questo siamo molto orgogliosi, la popolazione dei donatori si differenzia per una maggiore attenzione ai comportamenti alimentari e all’esercizio fisico».