Medicina

Ebola, in buone condizioni l’infermiere contagiato di Emergency

Viene curato in Italia l’infermiere di Emergency che ha contratto l’Ebola. Il paziente è arrivato stanotte alle 2:50 all’aeroporto militare di Pratica di Mare con il C-130 dell’Aeronautica militare. E’ stato contagiato in Sierra Leone, dove prestava servizio.

Lungo il suo viaggio per tornare in Italia: prima da Sassari all’aeroporto di Alghero in ambulanza, poi in aereo da Alghero a Pratica di Mare. Infine l’ultimo tratto su strada in ambulanza dallo scalo allo Spallanzani di Roma. Una procedura complicata in virtù delle sue condizioni, considerato che servono particolari barelle che permettono il trasporto in condizioni di biocontenimento assoluto.
Ebola, in buone condizioni l'infermiere contagiato di Emergency
Si tratta del secondo contagio dopo quello di Fabrizio Pulvirenti, medico di Emergency che ha contratto il virus lo scorso novembre e che è stato curato nello stesso ospedale. Adesso un nuovo caso, che conferma come la prudenza dell’Oms dopo la notizia della sconfitta del virus in Liberia fosse giustificata, considerati i focolai ancora presenti nelle nazioni confinanti, proprio come la Sierra Leone.

Il paziente è stato trasportato dalla Sardegna a Roma con procedure complesse ma inevitabili, che servono a limitare al massimo rischi di contagio. Sono state rispettate procedure blindate con mezzi speciali e attrezzature di alta protezione. Anche per questo c’è stato un ritardo nella partenza del C130 da Alghero.

Il paziente prestava servizio nel Centro di cura dei malati di Ebola in Sierra Leone ed era arrivato in Sardegna l’8 maggio. Al suo ritorno aveva automonitorato le sue condizioni di salute, come previsto dai protocolli del Ministero della Salute e della sua organizzazione Emergency.

Ha capito che qualcosa non andava quando sono iniziati a comparire i primi sintomi domenica sera. Poi, una volta appurato il contagio, ha informato chi di dovere ed è scattata la procedura per il suo trasferimento a Roma con un aereo attrezzato dell’aeronautica militare per arrivare all’Ospedale «Lazzaro Spallanzani» di Roma . Nelo stesso ospedale è stato ricoverato per oltre un mese Pulvirenti, che adesso sta bene ed è guarito per merito di una complessa e delicata cura sperimentale. Le sue condizioni erano disperate ma alla fine ce l’ha fatta.

Per il momento l’infermiere è «in buone condizioni generali», come ha comunicato Emergency. L’essere interventi subito è stato sicuramente importante.

Adesso c’è da capire come stanno le persone con cui l’infermiere ha avuto contatti in Italia: «A scopo precauzionale sono state attivate così le procedure di controllo e di sicurezza per le pochissime persone che hanno avuto contatti con il paziente».

Allertata anche la rete di emergenza della Prefettura di Sassari e del Comando Carabinieri del NAS. Il Ministero della Salute e l’AIFA hanno anche già predisposto le misure necessarie per rendere disponibili allo Spallanzani i farmaci sperimentali che richiedono autorizzazioni particolare.

Per il momento, in nome della privacy del paziente e della famiglia, non si conosce il nome dell’infermiere. Si aspetta il primo bollettino medico verrà emesso dallo Spallanzani, come è avvenuto per Pulvirenti, ma per il momento c’è ottimismo.