Medicina

Crampi muscolari: colpa dell’acidosi metabolica


Nella stagione estiva, ormai alle porte, non è rara la comparsa di crampi e
dolori muscolari. Il più delle volte essi sono favoriti dal desiderio di praticare attività motoria o
sportiva senza opportuna preparazione oppure dal mancato rispetto di semplici norme
comportamentali, a partire da un’idratazione adeguata.

Non sono però da sottovalutare, in quanto molte volte i crampi sono spia di acidosi metabolica.
“Questa condizione è caratterizzata da una diminuzione del pH del sangue e causa sofferenza o
perfino malattia nella misura in cui i rimedi messi in atto dall’organismo non riescono a
compensare lo squilibrio in atto” afferma il Dottor Angelo Di Fede, Specialista in Allergologia
ed Immunologia Clinica e Medico kousminiano.

“Il pH è espresso da un numero in una scala da 0 a 14, dove 7 è la neutralità e i valori inferiori e
superiori indicano un ambiente rispettivamente acido e alcalino (o basico). Il pH del sangue viene
costantemente mantenuto intorno a 7,4 – un valore dunque neutro – con oscillazioni comprese tra
7,36 e 7,46: quanto più esso si riduce tanto più aumenta la comparsa di sintomi e patologie, e al di
sotto di 7,10 subentra il coma fino poi alla morte”.

Ma quali sono le cause dell’acidosi e perché essa può diventare così pericolosa? “La cellula è
assimilabile ad una pila, il cui polo positivo, più ricco in ioni idrogeno e quindi acido, è
rappresentato dal nucleo e quello negativo, basico, dal circostante citoplasma, e a sua volta essa è
circondata dalla matrice extracellulare, grazie alla quale può ricevere e scambiare sostanze con
l’ambiente esterno, con il sangue e con le cellule vicine” spiega Di Fede.

“Gli stessi processi chimici basilari per la vitalità della cellula determinano la formazione
di composti acidi, ai quali si aggiungono quelli assunti attraverso l’alimentazione e quelli prodotti
da eventuali reazioni infiammatorie in atto.

Il principale tampone è rappresentato dai bicarbonati, presenti in tutti i
liquidi organici e in grado di attivarsi in frazioni di secondo. Quando però occorre una regolazione
più incisiva entrano in gioco due sistemi: il polmone, rapido (agisce nell’arco di un paio d’ore),
che consente di smaltire il 70% degli ioni idrogeno eliminandoli sotto forma di anidride carbonica,
e il rene, che opera in maniera molto più efficace, ma anche molto più lenta”. Quando i bicarbonati
si esauriscono il rene li recupera dai muscoli, il che spiega l’insorgenza dei crampi.

Una volta
consumata anche questa fonte, per evitare di danneggiare il cuore, il rene “preleva” i bicarbonati dal
tessuto osseo, che va così incontro a demineralizzazione e quindi indebolimento (osteoporosi): una
riduzione del pH di solo 0,1 è sufficiente a far raddoppiare la velocità del riassorbimento osseo. Con
la compromissione dei sistemi tampone si manifestano, inoltre, i tipici sintomi di acidosi tra cui
cefalea, confusione mentale, sonnolenza, insonnia, tachicardia, tosse, difficoltà a respirare, asma,
nausea, vomito, crampi e dolori muscolari.Correre: allunga la vita


I danni dell’acidosi cominciano quindi dalle cellule e si estendono a macchia d’olio, coinvolgendo
altri tessuti e organi, vasi sanguigni, fibre nervose e 2 sistema immunitario. In definitiva l’organismo si mantiene in salute fino a quando l’intero sistema
di regolazione possiede minerali alcalinizzanti, vitamine, antiossidanti per tamponare lo scompenso
ed eliminare gli acidi prodotti dal metabolismo cellulare.

“La dieta rappresenta il fattore più importante attraverso il quale possiamo agire e mantenere il
nostro benessere”, precisa Di Fede. “L’acidosi metabolica può essere, infatti, prevenuta
aumentando il consumo di alimenti alcalinizzanti, come quelli ricchi in fitoestrogeni (semi di lino,
soia, cereali integrali, legumi, cavoli, frutti di bosco, noci, alghe) e fibre (frutta e verdura, a
maggior ragione più indicate nella stagione estiva), riducendo quello degli alimenti acidi e
acidificanti (carne, formaggi, salumi, dolci) nonché mantenendo un regime dietetico variato e uno
stile di vita non sedentario: di particolare utilità, per esempio, è un’ora di camminata a passo lento
dopo cena per favorire l’eliminazione dell’anidride carbonica.

Allo stesso modo, la pratica di attività motoria o sportiva impone un inizio graduale e il rispetto di questi accorgimenti per fare in modo che non diventi controproducente o perfino dannosa”.

L’efficacia della dieta può essere potenziata con l’impiego di un opportuno integratore alimentare
alcalinizzante a base di bicarbonato di sodio e di potassio, calcio carbonato, magnesio
idrossido, sodio citrato e zinco gluconato.

Formulato in compresse e polvere appositamente per favorire la regolazione dell’equilibrio acido/base,
esso va assunto preferibilmente 2 ore dopo pranzo e 2 ore dopo cena per neutralizzare le scorie acide in eccesso, prevenendone l’accumulo, e ottenere altri importanti effetti benefici tra cui: il ripristino delle riserve minerali dell’organismo; la modulazione delle manifestazioni infiammatorie e allergiche di tipo cronico nonché di sintomi quali
iperacidità, bruciore di stomaco e affezioni muscolari, articolari e reumatiche; miglioramento della
concentrazione e aumento della resistenza allo stress.