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Sigaretta elettronica, fa male alla salute o no? Il parere dell’esperto news

“Il più grande problema di questi articoli è l’intimidazione verso gli utilizzatori delle e-cig. Ogni volta che viene pubblicato un articolo di questo tipo, ci sono svapatori in tutto il mondo che buttano via le proprie sigarette elettroniche e ricadono nel fumo”, ha affermato Kostantinos Farsalinos dell’Onassis Cardiac Surgery Center, Grecia, a seguito delle numerose notizie sui risultati del nuovo studio condotto dall’Istituto Nazionale del Consumo francese.Sigaretta elettronica, fa male alla salute o no? Il parere dell'esperto


Gli articoli allarmanti che hanno dominato i media negli ultimi giorni in merito a questo studio – secondo il quale le e-cig conterrebbero sostanze cancerogene in quantità significativa, in alcuni casi anche più delle sigarette tradizionali – dimostrano ancora una volta la corsa al sensazionalismo negativo senza che si forniscano reali nuove informazioni o basi fondate di preoccupazione.


I dubbi dello scienziato Farsalinos riguardo allo studio francese partono innanzitutto da aspetti di tipo pratico, riflettendo sull’assenza di menzione del “laboratorio che ha condotto le analisi, della metodologia e dei risultati in numeri. Questa si chiama scienza?”.

Ma assumendo anche che la metodologia dello studio sia assolutamente valida, le perplessità dello studioso permangono. Le stesse sostanze chimiche infatti – prosegue Farsalinos – sono state testate in 12 diversi marchi di sigarette elettroniche già dallo studio di Goniewicz e i suoi collaboratori (Department of Health Behavior, Division of Cancer Prevention and Population Sciences, Roswell Park Cancer Institute, Buffalo, New York, USA) e pubblicate a inizio anno, per cui “nello studio francese non è stato esaminato nulla di nuovo”.

Nello specifico – analizza Farsalinos – per quanto riguarda ad esempio la presenza di nickel, lo studio francese ha trovato 0.2-12 nanogrammi per 15 tiri di sigaretta elettronica. Goniewicz aveva trovato una quantità anche maggiore, riscontrando però che un vaporizzatore farmaceutico di nicotina aveva addirittura 190 nanogrammi di nickel per cartuccia! Per quanto riguarda il cromo, invece, lo studio francese aveva trovato 1.0-6.7 nanogrammi, mancando però di indicare se si trattasse di cromo esavalente (cromo VI), ossia l’unica forma di cromo con proprietà cancerogene. In ogni caso la sigaretta al tabacco può contenerne fino a 500 nanogrammi!

“Non sto sostenendo che le e-cig sono assolutamente sicure. Non lo sappiamo ancora e molto probabilmente non possono essere sicure come l’aria pulita. Comunque, non c’è alcun dubbio che il potenziale rischio è significativamente più basso”. “Questo studio francese nei fatti non ci dà nuove informazioni circa la composizione chimica del vapore della sigaretta elettronica e non cambia in alcun modo la nostra conoscenza circa i rischi potenziali dell’uso della sigaretta elettronica e dei benefit rispetto al fumo delle sigarette al tabacco”, conclude Farsalinos.