Tfa: speciale contro ordinario. Differenze punteggio e requisiti ultime notizie
Per far fronte alle polemiche e alle discussioni relative al TFA ordinario e quello speciale, è di recente intervenuto l’ex Capo Dipartimento al Miur la dott.ssa Stellacci.
Anche oggi 24 luglio 2013 torniamo a parlare di TFA e in particolare delle differenze tra quello ordinario e l’ex speciale.
Quello che è stato sostituito dal nome PAS (cioè percorso abilitante speciale).
A smuovere gli animi dei docenti è in particolare la differenziazione dei due percorsi.
Al tfa ordinario infatti si accede attraverso più prove: test d’ammissione, prove scritte, orale.
Per quanto riguarda invece l’accesso al tfa speciale, per questo basta la presenza di requisiti.
Quali? Un servizio svolto per 3 annualità tra l’a.s. 1999 – 2000 e il 2011- 2012.
Ma oltre ai requisiti d’accesso, a sollevare polemiche è anche il punteggio differenziato.
La dott.ssa Stellacci ricorda che l’abilitazione conseguita con il TFA ordinario vale 12 punti mentre quella conseguita con il TFA speciale vale 6 punti.
Per quanto riguarda le supplenze: 6 punti all’anno.
Proprio in questi giorni il Ministero dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza sta pensando ad un modo per risolvere questo problema e dunque soddisfare tutte le categorie.
Ancora una volta il nuovo Ministro si trova ad affrontare problematiche create in passato.
NEI TFA ordinari coloro che potevano vantare anzianità di servizio sono risultati ESAGERATAMENTE AVVANTAGGIATI nelle graduatorie di accesso.
Ora nuovamente con i TFA speciali o PAS si vuole favorire sempre gli stessi soggetti, tutelati dai sindacati e da una “politica di facciata” che rivendica solo diritti egoistici di categoria.
Se le Istituzioni si interessassero veramente al bene comune volto alla costruzione di un efficace sistema di istruzione dovrebbero ABOLIRE I TFA SPECIALI e promuovere invece i meritevoli mediante una attenta SELEZIONE.
Sarebbe quindi semplicemente logico e giusto riattivare i TFA ordinari ricalibrando i punteggi aggiuntivi dovuti al servizio.
Per il bene dell’insegnamento in Italia speriamo che la classe politica sappia guardare oltre gli interessi delle lobby che premono per l’attivazione dei TFA speciali o PAS e che capiscano (per tutti i motivi già discussi) che QUESTI PERCORSI SENZA SBARRAMENTO DI INGRESSO SONO PROFONDAMENTE SBAGLIATI E DANNOSI.
L’UNICA SCELTA ONESTAMENTE GIUSTA SAREBBE QUELLA DI RIATTIVARE I TFA ORDIANARI, RICALIBRANDO I PUNTEGGI ASSEGNATI AL SERVIZIO PRESTATO E CONSIDERANDO LA POSIZIONE DEGLI IDONEI NON RIENTRATI NEL PRIMO CICLO APPENA CONCLUSO.
L’ITALIA HA BISOGNO DI ABILITARE, FORMANDO SUL CAMPO, DOCENTI PREPARATI, SELEZIONANDOLI SULLA BASE DELLE LORO CONOSCENZE, ABILITA’ E COMPETENZE, NON SULLA BASE DI UNA ANZIANITA’ DI SERVIZIO DI DUBBIA QUALITA’.
“il Ministero dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza sta pensando ad un modo per risolvere questo problema e dunque soddisfare tutte le categorie”…
…MA STIAMO SCHERZANDO?
STIAMO BARATTANDO LA QUALITA’ DELL’ISTRUZIONE CON LA SODDISFAZIONE DEGLI INTERESSI DI TUTTE LE CATEGORIE INTERESSATE?
BISOGNA PENSARE AL BENE COMUNE DEL SISTEMA EDUCATIVO, CIOE’ ALLA QUALITA’ DELL’INSEGNAMENTO, NON ALLA SODDISFAZIONE DI CHI FA LA VOCE PIU’ GROSSA E PRETENDE DIRITTI SENZA PERO’ DIMOSTRARE DI MERITARSELI.
IN TUTTI I SETTORI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE SI ACCEDE TRAMITE CONCORSI E SELEZIONI.
PERCHE’ PER L’INSEGNAMENTO SI DOVREBBE FARE UN’ECCEZIONE?
sempre troppe polemiche…guerra tra poveri. ma tutti abbiamo degli obblighi, non fate i polemici, sabbia sollevata senza motivo. quando c’era la vecchia ssis per i docenti con 360 giorni di esperienza (e non bisogna fare finta che non abbiano esperienza) accedevano di diritto ai corsi speciali abilitanti, equivalenti alla ssis ma di un anno non di 2. i punteggi erano gli stessi. l’esperienza deve fare la differenza, non si fanno sacrifici lontani da casa, cambiando anche più di 4 scuole in un anno senza motivo ok???? non siate polemici ed egoisti! e basta, ognuno vada avanti per la propria strada.