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Riforma pensioni Giovannini Damiano governo Letta 2013: ultime notizie, esodati, quota 96

La proposta Damiano resta al momento lo strumento base del Governo Letta per intervenire sulla riforma Fornero e modificare la struttura del sistema previdenziale attuale, insostenibile per come è concepita.Riforma pensioni Giovannini Damiano governo Letta 2013: ultime notizie, esodati, quota 96


La base della proposta Damiano dare incentivi a chi non va in pensione fino a 70 anni e malus per chi anticipa lasciando il lavoro tra i 62 e i 66.


Una proposta già presentata in Parlamento, che verrà discussa e limata dopo l’estate.

Ci sono anche i dettagli della proposta: si vorrebbe tagliare dell’8% l’assegno di chi lascia a 62 anni, del 6% quello di chi lavora fino a 63 anni, del 4% il conto di chi va in pensione a 64 e così via, fino alla neutralità di chi invece va in pensione all’età naturale di 66 anni. Invece chi lavora fino a 67 anni (più, come sempre, i mesi aggiuntivi dettati dall’adeguamento automatico) potrebbe avere un bonus del 2%, che sale al 4% per chi rimane al lavoro fino a 68 anni e così via fino all’8% per chi va in pensione a 70 anni.

Letta e Giovannini devono risolvere anche la questione degli esodati, cioè i lavoratori che con la riforma Fornero si sono trovati nel limbo di restare senza lavoro senza aver ancora maturato gli anni di contributi minimi.

Un problema enorme, considerato che gli esodati in tutta Italia sono circa 130 mila, ma secondo alcune stime si arriva anche a 350mila senza dimenticare gli esodandi, quelli che stanno per ritrovarsi nella stessa situazione.

Possibile anche il provvedimento cosiddetto della staffetta generazionale, con cui si affiancherebbero giovani leve a lavoratori vicini ad andare in pensioni dividendo la giornata di lavoro: in questo modo i giovani inizierebbero a lavorare e chi sta andando in pensioni continuerebbe a maturare contributi.

In tutto ciò il Governo non ha certo la mente sgombra, perchè c’è da risolvere la questine Alfano:
“Io logoro il governo? Si logora da solo. Si è presentato come il governo del fare, spero non diventi il governo del rinviare”, ha affermato Matteo Renzi a Bersaglio mobile su La7. Sulla sua candidatura ha spiegato: “Io non mollo, aspetto le regole. Mi candido se ci sono le primarie aperte”. E poi: “Non funziona che candidano un utile idiota che porta voti e poi governano loro”. Sul caso Ablyazov: “Se Alfano sapeva ha mentito e questo è un piccolo problema, se non sapeva è anche peggio. Comunque si dà l’idea che in Italia non paga nessuno se non i pesci piccoli”.

Napolitano sulla vicenda Kazakistan: “Una inaudita espulsione”, con “inammissibili pressioni e interferenze” insieme a una “reticente e distorsiva rappresentazione del caso”. Bene ha fatto dunque il governo, ha aggiunto, “a sanzionare i funzionari” ed “è azzardato per i ministri evocare responsabilità oggettive”, ma occorre “sgombrare il campo da gravi motivi di imbarazzo. Poi ammonisce: si evitino “sovrapposizioni improprie tra le vicende giudiziarie di Berlusconi e le prospettive di vita dell’attuale governo”. E invita “ad affidarsi con rispetto alle decisioni della Corte di Cassazione”.