Tfa speciali: abolizione e riattivazione ordinari: è bufera
Sono giorni decisivi per le ultime notizie relative al Tfa Speciale. In attesa di capire quali sono le modalità precise con cui si svolgeranno (entro il 19 dovrebbe essere pubblicato tutto in Gazzetta Ufficiale), continuano le polemiche.
In molti ritengono giusto abolire i tfa speciali. Il motivo è semplice. Esiste una corrente di pensiero secondo cui oltre ad essere favoriti nei TFA ordinari, adesso questa categoria di docenti può godere di un Tfa speciale che, secondo i detrattori, costituisce un bel vantaggio dal momento che non comporta nemmeno il dover sostenere una prova d’accesso.
Da una situazione in cui gli abilitati erano pochissimi adesso, secondo i detrattori, si rischia di ritrovarsi con fiumi di insegnanti non selezionati (se non tramite una dubbia anzianità) pronti a rivendicare diritti che non tutti ritengono giusti.
Ecco perchè in molti a gran voce in questi giorni stano chiedendo di eliminare i Tfa speciali, riattivando quelli ordinari ricalibrando i punteggi di servizio e includendo gli idonei meritevoli che non sono riusciti a entrare per via di meccanismi che premiano con punteggi esagerati coloro i quali sono già in servizio.
Ma ci sono anche coloro i quali, docenti già entrati nei TFA ordinari, ma con i requisiti per accedere ai TFA speciali, sono d’accordo con quanti sostengono che l’esperienza sul campo sia importante. Tra i docenti sono in molti a ritenere che questo non significa che tutti coloro che hanno esperienza sappiano consecutivamente anche insegnare bene.
Molti raccontano di aver visto con i propri occhi docenti alle loro prime esperienze (che adesso sperano in una prosecuzione dei TFA ordinari) molto più capaci di docenti con molti anni alle loro spalle.
Eppure questi ultimi continuano ad insegnare con continuità solo grazie al loro punteggio di anzianità, mentre i primi devono sperare nella chiamata da una segreteria scolastica.
Diversa la posizione di coloro i quali rientrano nei PAS, i quali rivendicano il fatto di lavorare a scuola da anni e di essere ormai precari storici. Docenti che si sono sentiti sfruttati per anni come tappabuchi su cattedre vacanti e che ora rifiutano di essere messi da parte a 40 anni dopo un decennio di lavoro. Per loro l’esperienza si fa sul campo e portano l’esempio della Germania e di altri Paesi dove gli anni di lavoro sono anni preziosi che arricchiscono un curriculum. Sottolineando poi che molti non hanno passato gli ordinari per mezzo punto.
Questi docenti ritengono di avere la precedenza. Cosa ne pensate?
Ritengo che nessun docente sensato possa onestamente ritenersi “sfruttati dalla Stato”, ma anzi debba solo ringraziare per aver avuto occasioni di lavoro (e anche ben retribuito… la media è di circa 20 euro netti l’ora) specie in questo periodo di crisi dove nessuno offre un lavoro.
Tutti questi docenti che insistono col “vantare anni di esperienza”, con tutta la loro “professionalità” non sono però mai riusciti ad accedere alle varie SISS o al TFA ordinario.
Ritengo che costoro dovrebbero smetterla di AUTOPROCLAMARSI “DEGNI” di ottenere un’abilitazione e che invece dovrebbero dimostrarlo superando un’adeguata selezione.
TUTTI SONO CAPACI A DIRSI “BRAVI”, MA PER FORTUNA I TITOLI NON CE LI POSSIAMO DARE DA SOLI!
C’E’ SEMPRE STATA UNA SELEZIONE PER FAR EMERGERE I MERITEVOLI SIA NELLE VARIE SISS COME NEI TFA ORDINARI (per quanto possa essere stato sbagliato il sistema di attribuzione dei punteggi di servizio).
NON CAPISCO PERCHE’ ADESSO INVECE SI APRANO LE PORTE A CHIUNQUE, SOLO SULLA BASE DI UNA IPOTETICA ESPERIENZA!
DOVE ANDREMO A FINIRE?
Per chi sostiene che l’esperienza si faccia sul campo come in Germania rispondo che in questi paesi il sistema di “tirocinio diretto” è ben diverso e si basa su un continuo monitoraggio da parte di un Tutor che verifica le reali competenze dell’aspirante docente, attribuendogli un punteggio sulla base di “performance” da rispettare.
In Italia invece nessuno valuta la “qualità” dell’esperienza sul campo dei docenti, ma semplicemente ad ogni mese di servizio prestato (sia che venga svolto bene o male) viene automaticamente attribuito un punteggio utile per la “scalata” delle graduatorie.
Pertanto evitiamo di fare confronti non adeguati con realtà totalmente diverse rispetto al nostro paese.
Ritengo che se desideriamo un sistema di istruzione valido dobbiamo smetterla di pensare solo ai nostri interessi di parte e guardare al bene comune, cioè al buon insegnamento, da affideare a professionisti competenti poiché selezionati e non semplicemente “anziani”.
Sono perfettamente in sintonia con te nel dire che purtroppo in Italia nessuno valuta la “qualità” del servizio che un insegnante svolge…infatti nelle mie esperienze lavorative ho incontrato molti insegnanti abilitati che hanno superato un test d’ingresso, esami ecc.(quindi secondo te e secondo molti altri “meritevoli”), assolutamente incapaci di confrontarsi con i ragazzi, non in grado di gestire le dinamiche della classe, incapaci di argomentare in modo corretto e con la metodologia esatta le proprie conoscenze, in difficoltà nelle relazioni con i colleghi, a mio avviso non adatti a fare questo mestiere, che ogni anno recano danno alla Scuola. Una persona può essere un ottimo ricercatore, un genio, ma non è detto che sia un buon insegnante ed è triste continuare a sentir parlare di meritocrazia solo perché si è superato un test a “crocette”. Dimenticavo di dire che molti tra gli insegnanti che sperano nel PAS non sono rientrati nei corsi SSIS (ultimo ciclo nel 2007) o nel TFA ordinario perché magari non hanno fatto un master, non hanno un dottorato di ricerca, non hanno svolto dei corsi post lauream…in pratica non avevano sufficienti titoli (glieli dai tu i soldi per fare master ecc…?). Ti ricordo inoltre che siamo italiani…sai benissimo cosa intendo. Quando sento la parola meritocrazia mi viene da ridere! Un’altra cosa…secondo te chi dovrebbe valutare il lavoro degli insegnanti? Un tutor (a cui magari gli stai antipatico)? Gli alunni? Le famiglie? Ispettori del Ministero (così diamo lavoro meritocratico ai figli del parente del professore dell’università…) buttando al vento ancora soldi preziosi e impoverendo ulteriormente risorse economiche da destinare alla Scuola. Secondo quali criteri si dovrebbe valutare un insegnante? Con queste mie provocazioni non voglio svalutare la fatica fatta di chi ha sudato il TFA ordinario…ma smettila o meglio smettetela con questa guerra tra poveri. In fin dei conti i corsi speciali ci sono sempre stati. Piuttosto prenditela con chi fa andare un insegnante in pensione a 70 anni, impedendo un ricambio generazionale e facendo del male a persone che hanno 50-60 anni di più dei propri alunni (sai cosa significa?).
PS: un idraulico percepisce circa 30 euro netti all’ora più la chiamata…e non sono laureati!!! Compreso il messaggio
Gli insegnanti incapaci di gestire una classe possono essere abilitati come non… non tiriamo fuori argomentazioni assurde per screditare gli abilitati delle SISS o dei TFA ordinari che invece hanno il merito di essersi distinti tramite una SELEZIONE!
Continuate a non voler accettare che per accedere all’abilitazione sia necessaria una SELEZIONE per far emergere i più preparati…
…per quanto riguarda la gestione della classe è ovvio che gioca un ruolo importante il carattere di ciascuno, abilitato o non, ma sono fermamente convinto che il fatto di avere esperienza non garantisca assolutamente la qualità dell’insegnamento!
Riguardo l’argomento “punteggi di accesso nelle SISS o nel TFA ordinario” ti garantisco che i master e i dottorati valevano meno di un solo anno di insegnamento… fai tu i conti e magari informati meglio prima di dare informazioni sbagliate!
Infine ti dico per il tuo bene che se il tuo cruccio sono i soldi allora è meglio se fai il libero professionista e chiedi quanto vuoi, ma ti prego, lascia stare l’insegnamento!
Nel pubblico impiego si accede per pubblici concorsi.bisogna STUDIARE e avere anche un pò di fortuna. Precari esistono in tutte le branche del pubblico impiego ma solo quelli della scuola vogliono avere accessi facilitati.dovrebbero sapere bene trattando con dsa che queste ‘agevolazioni ‘ dovrebbero trovare giustificazione in uno svantaggio intellettivo o altro.si ritengono svantaggiati?