Salute

Dieta: dimagrire con la marijuana. Combatte anche il diabete

L’estate si avvicina e con questa anche la prova costume. Volete dimagrire? Un consiglio un pò particolare arriva dai ricercatori della University of Nebraska, dell’Harvard School of Public Health e dell Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston.

Questo studio pubblicato sulle pagine della rivista “The American Journal of Medicine” ha messo in evidenza i poteri benefici della marijuana.

Gli studiosi hanno esaminato ben 4600 persone sane. Di questi soggetti il 12% erano fumatori abituali di marijuana, mentre un il 42% aveva fumato spinelli in passato.


Da un’attenta analisi fatta dai ricercatori è emerso come tutti i fumatori avessero una splendida silhouette mentre i soggetti non fumatori o coloro che avevano fumato in passato avevano qualche chilo di troppo.

Da ulteriori accertamenti – spiegano i ricercatori – è emerso anche che a quanto pare la marijuana sarebbe in grado di combattere il diabete.

Gli studiosi però mettono in allerta. Questo studio non ha l’obiettivo di spingere la gente a iniziare a fumare marijuana ma bensì vuole indirizzare la sua attenzione sul mondo scientifico.

E’ necessario dunque interrogarsi su quale sia la reale causa contenuta nella marijuana ad incidere positivamente sul grasso e sul diabete.

Ma quali sono gli effetti di questo cannabinoide?

 

Effetti a breve termine:
Gli effetti acuti più comuni sono: deficit dell’attenzione, della concentrazione e della memoria a breve termine, disorientamento spazio-temporale, ansia generalizzata e somatizzata, disforia, attacchi di panico. Altri effetti fisiologici a breve termine, sono: irritazione congiuntivale, tachicardia, cefalea, astenia, disturbi dell’equilibrio con deficit della coordinazione motoria, alterazioni dei tempi di reazione agli stimoli, tosse debole e frequente.
Gli effetti psicologici a breve termine includono: aumento della sensibilità sensoriali (gusto, olfatto, udito), particolari e intense percezioni tattili e visive, loquacità, rilassamento psicofisico, senso di benessere, stato subeuforico dell’umore, disinibizione sociale.

Effetti a lungo termine:
Gli effetti fisiologici a lungo termine includono: scialorrea (aumento della salivazione), tachicardia, disturbi del ritmo sonno-veglia, congiuntiviti, naso ostruito, faringo-tracheiti, bronchiti, deficit immunologici.
Gli effetti psicologici a lungo termine sono rappresentati da: anedonia, astenia, abulia, instabilità dell’umore, trascuratezza, mancanza di motivazione e interesse, passività e apatia, scarsa tolleranza delle frustrazioni, bassa produttività, ottusità mentale, lentezza

dieta

nei movimenti, deficit di memoria ed attenzione.
Gli effetti cronici avversi sul piano mentale includono: irritabilità, manie di persecuzione con disturbi deliranti del pensiero, incoerenza tematica del linguaggio, disturbi grossolani formali e di contenuto dell’ideazione, confusione, ansia e depressione, attacchi

 

di panico, fobie, disorientamento spazio-temporale e verso le persone, allucinazioni visive, delirium, psicosi tossica, depersonalizz

azione, derealizzazione.

L’uso prolungato dei cannabinoidi induce alterazioni del metabolismo cellulare, della motilità degli spermatozoi, della fertilità,

dello sviluppo fetale, della funzione vascolare, dell’istologia dei tessuti cerebrali e del sistema immunitario, che viene solitamente depresso. I danni subiti dall’apparato respiratorio sono paragonabili, se non superiori, a quelli causati dal fumo di tabacco.

Nel caso d’intossicazione acuta l’assuntore può andare incontro ad una sindrome caratterizzata da: astenia, vertigini, pallore, sudorazione profusa, disturbi dell’equilibrio, nausea e vomito.