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Concorso scuola 2012: stop graduatorie, le ultime novità di Profumo

Stop graduatorie, nella scuola si entrerà solo con i concorsi. Lo dice il ministro Profumo, per fare chiarezza in seguito alle polemiche sul concorso scuola 2012 che si svolgerà il 24 settembre 2012.

L’obiettivo del ministero dell’Istruzione è quello di bandire due concorsi entro la primavera del 2013 in modo da completare la graduatoria ora in vigore che prevede qualcosa come 163mila iscritti.

Dopodichè si comincerà a reclutare insegnanti giovani in modo da rivoluzionare la scuola e darle un nuovo assetto per il futuro. I concorsi non finiranno qui, perchè si procederà a una nuova selezione ogni due anni in modo da assicurare un ricambio continuo.


Il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo decide di chiarire i punti fondamentali delle novità in un’intervista a Repubblica, in modo da fare chiarezza sulle polemiche avvenute nei giorni scorsi.

Come detto la fine delle graduatorie è una delle principali novità, cosa che potrà avvenire ovviamente solo dopo che sarà smaltita l’ultima rimasta.

Profumo crede nella validità dei vecchi metodi di concorso e ne spiega le ragioni: «Da adesso in avanti avremo vincitori pari ai posti disponibili. Chi non riuscirà a passare, ci riproverà in primavera e poi ogni due anni avrà un’occasione».

Proprio le modalità dei concorsi sono l’argomento più caldo, che ha destato maggiori polemiche, anche in questo caso Profumo fa chiarezza: «Ventunomila nuovi docenti entrano in classe tra tredici giorni, presi dalle graduatorie storiche. Altri ventiquattromila saranno insediati a settembre 2013, metà dalle graduatorie, metà dal nuovo concorso che stiamo organizzando. Altri diecimila insegnanti in primavera, metà assunti dalle graduatorie, metà con un bando».

Ciò che non piace a Profumo è anche la sfiducia nei concorsi di Stato. In questo senso si innesca la decisione di applicare un aumento delle tasse soltanto per i fuoricorso con redditi alti.

Profumo: «Vorrei lasciare in eredità ai giovani una nuova fiducia nei concorsi di Stato. Quelli che faremo noi saranno puliti e porteranno i vincitori in cattedra».

Ciò che manca oggi alla scuola è uno stretto legame con la vita quotidiana, che in vece in futuro, con i progetti del Ministero sarà «presente nell’intera vita di una persona. Chi lavora deve tornare a studiare, aggiornarsi. Basta una volta a settimana. E dovrà usare di più gli strumenti del sabbatico, rappresentano il distacco, il rinnovamento».

Ma intanto le polemiche continuano.