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Amelia Earhart: logo Google. Lottare per la propria passione

Nuovo logo di Google. Oggi 24 luglio 2012 il noto motore di ricerca vuole celebrare il 115esimo anniversario della nascita della famosa aviatrice statunitense: Amelia Earhart. E’ comprensibile la scelta di Google di voler dare vita ad una delle più famose donne aviatrici del mondo.

La storia della vita di Amelia Earhart è ricca di amore, sofferenze, passioni, sacrifici e soddisfazioni.

Amelia Earhart ha dimostrato di essere una donna con la ‘D’ maiuscola. Una persona capace di non arrendersi mai e di seguire fino in fondo le sue passioni.

Una donna che non vuole raccomandazioni e pubblicità su di lei. Amelia non voleva sentirsi un “fantoccio del marito(il signor Putnam Earhart)” ma vuole diventare famosa solo grazie alle sue vere competenze.

Nel 1920, all’età di 23 anni, mette per la prima volta piede su un biplano. La giovane Amelia non sa che quel raduno aeronautico presso il Daugherty Airfield a Long Beach in California sarebbe stato per lei l’inizio della sua passione per il volo.


Il padre dell’aviatrice paga un dollaro per un giro turistico di dieci minuti sopra Los Angeles con la figlia. L’inizio di quello che poi sarebbe esploso in hobby.

Da quel momento la giovane americana comprende che deve volare. Così decide di prendere lezioni all’aeroporto Bert Kinner sul Long Beach Boulevard a Los Angeles da Neta Snooks.

Il primo grande successo arriva nel dicembre 1921, quando Amelia ha ricevuto la licenza dalla National Aeronautics Association (NAA).

Dopo il brevetto l’aviatrice comprende che ha bisogno di soldi per acquistare un biplano. Così dopo aver svolto numerosi lavori e con l’aiuto della madre si compra il suo primo biplano con il quale stabilisce il primo dei suoi record femminili.

Il 2 luglio 1937 la Earhart e il suo navigatore Fred Noonan, scomparvero sopra il Pacifico a metà strada tra Lae, Nuova Guinea, e Howland Island.

Nel 1992, una spedizione ha trovato alcuni oggetti (una scarpa e una placca di metallo) sul piccolo atollo di Nikumaroro a sAmelia Earhart: logo Google. Lottare per la propria passioneud di Howland, forse appartenenti ad Earhart e Noonan.

La storia di Amelia è l’esempio assoluto della lotta al maschilismo. La Earhart ha dimostrato che anche le donne sono in grado quanto gli uomini di saper fare, di essere capaci, di saper decidere e di saper pilotare un aereo.

Amelia Earhart è certamente un modello per le nuove generazioni. Le donne del 2000 dovrebbero imparare ad avere più autostima delle proprie capacità.

Spesso siamo soliti dare la colpa agli uomini e li accusiamo di essere maschilisti, ma molte volte capita che è proprio il gentil sesso a voler essere visto “diversamente”.

Senza andar lontano basti pensare ad una famiglia. La moglie svolge certi compiti e il marito altri. C’è da cambiare una lampadina? Bene in 9 famiglie su 10 la cambia l’uomo.

C’è da lavare i piatti o da cambiare il pannolino a vostro figlio? In 6 famiglie su 10 questi compiti li svolge la donna.
La giovane aviatrice è la più famosa donna pilota di tutti i tempi. La Earhart è scomparsa misteriosamente all’età di 40 anni, nell’Oceano Pacifico, durante una traversata in giro per il mondo.

La scomparsa di Amelia resta avvolta nel mistero. Due anni fa un gruppo di ricercatori dell’associazione americana The International Group for Historic Aircraft Recovery (TIGHAR) ha affermato che i due piloti riuscirono ad arrivare a Nikumaroro, un’isoletta disabitata di Kiribati, dove sarebbero vissuti per qualche tempo da naufraghi.

Rick Gillespie, direttore del TIGHAR, racconta che l’organizzazione ha effettuato dieci spedizioni a Nikumaroro.

Qui sono state rinvenute tre ossa, apparentemente umane e anche dei manufatti anni 30: una trousse per cosmetici (da donna), un frammento di specchio e alcune bottigliette di fabbricazione americana.