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Imu: quanto e quando si paga, tutte le novità

Il Parlamento dà il via libera a quello che finora era stato solo un accordo politico di maggioranza. Dopo il benestare di Mario Monti venerdì scorso ora sappiamo qualcosa in più sull’Imu. IMU NOVITALa nuova imposta sugli immobili si pagherà in tre rate e non in due come previsto inizialmente. Ma vale solo per le prime case. E’ infatti arrivato il sì dalla commissione Finanze della Camera a un emendamento presentato dal relatore, Gianfranco Conte, del Pdl.

Insomma bisognerà pagare ogni rata che sarà equivalente a un terzo dell’imposta. Il calcolo va fatto applicando l’aliquota base del 4 per mille. Un’aliquota già prevista qualche giorno fa dal governo. Ma poi ogni Comune sceglierà la propria aliquota. Il primo versamento andrà fatto entro il 16 giugno. In realtà la data diventa del 18 in quanto il 16 è un sabato. La seconda rata invece andrà versata entro il 17 settembre. Questa seconda rata si potrà pagare sia con il modello F24 dell’Agenzia delle entrate, ma anche con il bollettino postale.

La terza e ultima rata dovrà essere pagata entro il 17 dicembre e sarà «a saldo dell’imposta complessivamente dovuta per l’intero anno con conguaglio delle precedenti rate».

Nessuna novità per quel che riguarda le seconde case, con aliquota al 7,6 per mille. Due rate a giugno e dicembre.


Ma ci sono altre novità approvate dalla commissione finanze delle Camera: per i coniugi separati, ad esempio, (fino ad oggi l’importo sulla casa era a carico del coniuge proprietario) il pagamento spetta a chi occupa fisicamente l’abitazione.

Stesso discorso per separazioni o divorzi: il pagamento dell’Imu spetta a chi resta ad abitare nella casa, anche se non è il proprietario. Meno agevolazioni: lo sgravio fiscale é sarà uno solo per ogni famiglia «indipendentemente dalla dimora attuale e dalla residenza anagrafica dei rispettivi componenti».

Il vicepresidente dell’associazione dei primi cittadini, Alessandro Catteneo, ha detto che «si tratta di una soluzione che certamente impone sacrifici ai Comuni per quanto riguarda la liquidità ma che va incontro alle esigenze dei cittadini, specie dei più bisognosi trattandosi di prima casa».