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Pensioni: a che età sarà possibile nei prossimi anni

Tra le novità e le conseguenze della Manovra Finanziaria del governo tecnico Monti, c’è quella secondo cui nel 2050 uomini e donne potranno avere accesso alla pensione di vecchiaia intorno a 70 anni. Si tratta di calcoli fatti dal ministero dell’Economia.

Il dato viene fuori dalla relazione tecnica alla manovra depositata dal governo in Senato. In base a questa relazione tecnica che analizza le modifiche presentate dalla Camera, si è calcolato che nel 2050 il requisito anagrafico per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria sarà di 69 anni e 9 mesi. Per accedervi bisognerà avere un requisito contributivo minimo di 20 anni.

Un dato che fa il paio con quello secondo cui nel 2018 chi andrà in pensione lo farà con 66 anni e 7 mesi. Va infatti tenuto conto che oltre all’aumento progressivo dei requisiti anagrafici bisogna aggiungere anche l’adeguamento alle aspettative di vita certificate da Istat. Secondo queste ultime, infatti, nel 2021 saranno necessari 67 anni e 2 mesi.

Per quel che riguarda le pensioni, la nuova manovra finanziaria aumenta anche il requisito contributivo per il pensionamento anticipato a prescindere dall’età. Età che a partire dal prossimo anno sarà pari a 42 anni e 1 mese per gli uomini e 41 anni e un mese per le donne. Dal 2014 invece si passerà a 42 anni e 3 mesi per gli uomini e 41 anni e 3 mesi per le donne. Anche in questo caso i requisiti aumenteranno con l’aumentare delle aspettative di vita.


Sempre secondo stime e previsioni, nel 2018 il governo prevede un requisito di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Conteggi che certo adesso sembrano fare paura, ma con i quali bisognerà prendere pian piano confidenza.