Salute

Wi-fi: danneggia fertilità maschile, notizia choc

Una notizia choc. Un recente studio condotto dai ricercatori americani-argentini ha dimostrato che la connessione Wi-fi può danneggiare gravemente la fertilità maschile e causare danni genetici. La ricerca è stata di recente pubblicata sulle pagine del giornale Fertility and Sterility.

I ricercatori hanno spiegato che un semplice portatile messo sulle gambe e collegato ad una “rete senza fili” può causare gravi danni nell’uomo. Occhio dunque ad evitare certi atteggiamenti come quello di stare sul letto e tenere in grembo il portatile.

O ancora i ricercatori consigliano di non tenere il cellulare nella tasca dei pantaloni. Bisogna dunque prevenire ogni tipo di danno.

Il coordinatore dello studio è il dottor Conrado Avendano di Nascentis Medicina Reproductiva di Cordoba «I dati in nostro possesso ci suggeriscono che posizionare un computer portatile connesso a Internet tramite wi-fi vicino agli organi riproduttivi maschili può portare a un abbassamento della qualità dello sperma.

Al momento non sappiamo se questo effetto venga indotto da qualunque laptop, né quali siano le condizioni precise che lo mettono in moto».

Gli studiosi americani dunque spiegano che sarebbe tutta colpa della connessione wi-fi e delle onde elettromagnetiche che questa provoca. Per questo motivo bisogna evitare di tenere vicini al corpo tali dispositivi che sarebbero in grado di uccidere un quarto degli spermatozoi in poche ore.

A tale proposito è intervenuto il dottor Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano che ha dichiarato: “Lo studio é stato condotto in-vitro e perciò in condizioni non paragonabili a ciò che può succedere in-vivo. Gli spermatozoi nel corso dell’esperimento sono rimasti quattro ore fuori dal corpo dove non hanno più avuto la protezione fornita loro da altre cellule, dai tessuti e dai fluidi corporei”.


I ricercatori hanno esaminato un campione di 29 uomini di età compresa tra i 26 e i 45 anni. Lo studio ha dimostrato che il 25% dello sperm collocato vicino a un computer collegato col Wi-Fi non si muoveva più e il 9% aveva accumulato danni al Dna.

Allan Pacey, dell’Università di Sheffield «sono necessari studi epidemiologici molto più ampi per arrivare a queste conclusioni e, per quanto ne so, nessuno li ha ancora fatti»