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Pensioni anzianità: misure governo Monti

I provvedimenti del Governo Monti per rimettere in carreggiata il nostro Paese devono passare inevitabilmente attraverso la revisione del sistema pensionistico. I primi provvedimenti parlano di una revisione che dovrebbe portare l’età delle donne e l’anzianità oltre i 40 anni con lo stop al sistema della perequazione.

Lo stop dei trattamenti rispetto all’inflazione per il prossimo anno avrà validità tenendo presente l’aumento dei prezzi del 3%, circa 5-6 miliardi. In questa cifra vanno inclusi i 600 milioni già stanziati in base al blocco deciso dal Governo Berlusconi e che valgono per le pensioni più alte. Va ricordato che il blocco totale della perequazione era un provvedimento già preso dal Governo Amato vent’anni fa.

L’obiettivo è anche quello di aumentare le quote età contributi in modo da raggiungere quota 100 nel 2015. Si parla anche della anzianità con 40 anni di contributi, mentre ricordiamo che con la normativa vigente si può uscire a qualsiasi età.


Possibile un anticipo dell’aumento dell’età di vecchiaia delle donne che lavorano nel settore privato. Il ministro del Welfare, Elsa Fornero punta a estendere il contributivo pro rata anche a chi ha adesso il retributivo avendo iniziato a lavorare prima del 1978.