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La nonna del bimbo nella lavatrice: “Figlio indesiderato”. Video

Un bambino di tre anni è stato messo nella lavatrice dal padre. Questa è la notizia sconvolgente che arriva da Germigny-l’Eveque, Meaux, a pochi chilometri da Parigi. Il tragico indicente ha sconvolto tutta la Francia. Queste le recenti dichiarazioni della nonna del piccolo Bastien, di soli tre anni. La signora Evelyne ha affermato: “Bastien era un bambino indesiderato”.

“Il giorno in cui è nato, suo padre era fuori a bere e quando gli dissi che aveva un figlio, lui disse che non lo vogliono”.

Parole forti che lasciano intravedere una situazione familiare molto complessa. La drammaticità dell’evento e le parole della nonna ci fanno intuire meglio la reale spiegazione di tale atteggiamento. Il padre, Christophe Champenois, un uomo di 33 anni, ricordiamo che ha messo il figlio nella lavatrice.

Le ultime fonti riferiscono che il padre avrebbe in questo modo punito il bambino. Per quale motivo?

Il cittadino di Germigny-l’Eveque ha messo il piccolo di tre anni in lavatrice per punirlo di uno scherzo fatto a scuola materna. Bastien – riferiscono fonti certe – avrebbe gettato il disegno di un suo compagno di classe nel water dell’asilo.

Il quotidiano ‘Le Parisien’ fa sapere che il tragico incidente è avvenuto venerdì notte. Ora la polizia locale sta indagando sul caso. Le recenti analisi – spiegano le autorità francesi – fanno sapere che il piccolo di tre anni ha perso la vita per trauma cranico.

http://youtu.be/J6lZ8_rsXtU

Ricordiamo inoltre che il padre e la mamma, Charlene di 25 anni, sono stati arrestati dalla polizia locale.


Queste le parole di un soccorritore: “L’ho preso e le sue membra erano sciolte come quelle di una bambola di pezza”. “Ho sentito battere il cuore per l’ultima volta e poi è andato via”.

Un bambino innocente ha perso così la vita. La notizia ha sollevato molte polemiche all’interno del piccolo paesino a nord della Francia formato da 1.300 persone.

Ulime fonti rivelano che un funzionario locale, Christine Boubet, avrebbe affermato che la famiglia era da anni seguita dai servizi sociali. Dal 2006 le assistenti sociali seguivano la famiglia Champenois “per disagio sociale e psicologico”.

Il signor Boubet ha aggiunto che nell’ultimo periodo il bambino era “disturbato, distratto e un problema per i suoi genitori”.