Alimentazione

Olio extravergine d’oliva: previene cancro al colon


Uno studio effettuato dai ricercatori dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e dall’Università degli Studi di Teramo ha messo in evidenza lo stretto rapporto che esiste tra l’olio extravergine d’oliva e il cancro al colon. Questo studio rivoluzionario ha dato alla luce dei risultati molto interessanti in merito alla prevenzione del tumore.

Gli scienziati italiani, in collaborazione con l’Università degli Studi di Camerino e con il Karolinska Institute di Stoccolma, sono riusciti ad individuare un nesso tra l’assunzione di olio extravergine d’oliva e la prevenzione del cancro al colon.

I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica ‘Journal of Nutritional Biochemistry’.

I ricercatori, dopo tanti anni di studi, sono riusciti ad individuare un particolare meccanismo. L’assunzione regolare di olio extravergine d’oliva è capace di aumentare l’espressione del gene oncosoppressore CNR1.olio extravergine d oliva


Di che si tratta?

Stiamo parlando di un particolare recettore che svolge un ruolo chiave all’interno del nostro organismo. Questo recettore – spiegano i ricercatori che hanno sviluppato questo studio – è capace di regolare i meccanismi che portano alle alterazioni dei geni.

Il dottor Mauro Maccarrone, docente di Biochimica presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma, ha espresso il suo pensiero in merito a questo studio. Il dottor Maccarrone ha infatti spiegato che l’olio extravergine d’oliva «rafforza la fiducia nel fatto che una dieta appropriata possa aiutare a prevenire i tumori, ma anche altre patologie diffuse, come i disturbi neurologici, l’obesità e il diabete».

Non è certo una novità che l’olio extravergine d’oliva è inserito dai dietologi all’interno della dieta mediterranea. E atri studi più recenti hanno dimostrato che la stessa dieta mediterranea è in grado di prevenire l’insorgenza di tante gravi malattie.

L’assunzione di olio extravergine d’oliva è in grado di migliorare lo stato di salute del nostro organismo. I ricercatori inoltre hanno spiegato che «i cambiamenti epigenetici, ovvero quelli derivanti da fattori ambientali e, dunque, dall’alimentazione, sono potenzialmente reversibili».