Ictus cerebrale: la tele riabilitazione funziona
Un metodo innovativo che potrebbe costituire un grande passo in avanti per i pazienti colpiti da ictus cerebrale. Si tratta della tele-riabilitazione neurocognitiva, un approccio messo a punto e diretto dal dottor Valerio Sarmati, esperto in riabilitazione neurologica post ictus cerebrale, basato sul metodo Perfetti al quale viene affiancata la formazione delle famiglie per la riabilitazione in casa e l’utilizzo di sistemi informatici.
Obiettivo della tele-riabilitazione è il recupero non solo fisico, ma anche neurologico del paziente, reso possibile grazie al coinvolgimento delle famiglie che, attraverso incontri di insegnamento in studio e materiale multimediale, vengono resi in grado di gestire direttamente in casa la riabilitazione del proprio familiare. Per accompagnare il paziente e la famiglia in questo percorso, il dottor Sarmati ha realizzato delle Video Guide Digitali differenziate in base al tipo di emiplegia
(paralisi di una metà parte del corpo). Ogni lezione è composta da un file teorico con le spiegazioni scritte ed illustrate degli esercizi e i video su youtube per vedere come eseguire i movimenti nel giusto modo. Inoltre, attraverso i social network e le video chat, i pazienti possono restare in continuo contatto con lo specialista, condividendo con lui i video degli esercizi svolti, per i quali lo specialista fornirà il proprio parere.
L’86% dei pazienti che seguono il metodo della tele-riabilitazione in famiglia ha riscontrato un aumento della sensibilità nella metà del copro colpita da ictus, una maggiore resistenza nel camminare e una diminuzione della spasticità. Il 79% ha riscontrato un miglioramento dell’equilibrio, mentre il 40% dei pazienti afasici ha notato un miglioramento nella parola. Inoltre, il 79% ha riscontrato questi miglioramenti entro i 6 mesi dall’inizio della terapia (di questi, il 40% addirittura
entro i 3 mesi). Infine, oltre la metà dei familiari (56%) ha dichiarato di sentire meno il senso di impotenza nei confronti della patologia e di aver acquisito maggiore fiducia nel recupero del proprio caro e oltre il 91% ritiene rilevante che un familiare possa partecipare al recupero del proprio familiare.
“Un ictus danneggia il cervello, non i muscoli, per questo è necessario intervenire con la riabilitazione neurocognitiva del Metodo Perfetti, mirando a ripristinare quelle funzioni cerebrali che permettono il movimento, e non limitandosi alle tradizionali terapie muscolari. – Ha commentato il dottor Sarmati. – La riabilitazione in famiglia, inoltre, garantisce una continuità della terapia che non potrebbe essere offerta né da un fisioterapista a domicilio, né in un centro specializzato.
Continuità, costanza ed assiduità sono le chiavi per poter ottenere un recupero significativo che consenta una maggiore autonomia di movimento e un recupero della parola e, quindi, una migliore qualità di vita. Questo approccio, inoltre, risulta fondamentale in quelle aree geografiche con una bassa offerta di servizi sanitari ed assistenziali, dove i pazienti sono costretti a percorrere decine di chilometri per effettuare le terapie o per un semplice controllo specialistico. Proprio in questi
giorni ho ricevuto un video dal figlio di un paziente che vive in un piccolo paese siciliano. Suo padre è stato colpito da una forma grave di ictus che aveva compromesso la maggior parte dei movimenti e gli aveva reso impossibile stare in piedi. In questo video, invece, il ragazzo mi mostrava come, dopo solo sette mesi dall’inizio della terapia con questo approccio, suo padre riuscisse a camminare appoggiandosi a lui.”
Il dottor Sarmati ha anche avviato un gruppo di aiuto ed autoaiuto su Facebook nel quale i pazienti ed i loro famigliari possono scambiare informazioni e supportarsi a vicenda. Nel gruppo vengono, inoltre, condivisi i video degli esercizi e dei progressi fatti, dando forza e speranza anche agli altri utenti.