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Bosone di Higgs: sarebbe una bufala

Altro che Particella di Dio. A qualche giorno da uno degli annunci più importanti nell’ambito scientifico degli ultimi anni, ecco che arriva quella che potrebbe essere una clamorosa smentita, o meglio una poderosa retromarcia sui dettagli della scoperta. Lo sostiene Ian Low dell’Argonne National Laboratory che sul sito arxiv.org parla addirittura di potenziale bufala. Insomma secondo lui la scoperta del bosone di Higgs non sarebbe vera.

Le considerazioni di Low si basano sulla premessa che identificare le particelle è impresa ardua, e non a caso è uso dei fisici quello di prendere spunto dalla teoria chiamata Modello Standard della fisica delle particelle in modo da poter fare una previsione si come le particelle possano comportarsi. Una teoria vecchia, elaborata nel lontano 1964 da Peter Higgs che doveva consentire di scoprire l’esistenza della particella che oggi chiamiamo proprio con il suo nome.


Stando a quanto sostengono i fisici, si tratta di una particella pesante la cui esistenza dovrebbe verificarsi solo di sfuggita prima di decadere in varie altre particelle.

Una esistenza così rapida che per individuare il bosone di Higgs l’unico modo è quello di cercare la firma delle particelle che lo producono. Si pensi ad esempio alle coppie di fotoni o le coppie di altre particelle chiamate bosoni.

Ecco che qui nasce il dubbio di Ian Low: la convinzione è che si tratti di una firma non univoca, la cui esistenza è incerta in base ai dati che il Cern ha finora raccolto.

Secondo Low ci sarebbero molte ipotesi sui dati, e di conseguenza anche molte possibilità teoriche. Secondo alcune teorie, il bosone di Higgs è come è previsto dal Modello Standard. Bosone di Higgs: sarebbe una bufala

Ma bisogna anche prendere in considerazione l’ipotesi che i dati siano la prova di una teoria secondo cui il bosone di Higgs esiste sotto diverse forme. Insomma secondo Low la particella di Dio annunciata giorni fa potrebbe essere solo una rappresentante di queste forme, e non l’unica. Che delusione. Non resta che aspettare ulteriori ricerche e conferme dal Cern e dal mondo scientifico.