Salute

Tumore ovarico: è allarme, aumentano i casi. Sintomi

Tumore ovarico: è allarme, aumentano i casi. SintomiI dati sono allarmanti. Ogni anno in Italia vengono diagnosticati 5000 casi di pazienti affetti da tumore alle ovaie. Parliamo di un’incidenza pari a 18 casi ogni 100.000 abitanti. In tutta Europa ogni giorno sono 500 le donne che perdono la vita a causa proprio di questo tumore.

Gli esperti inoltre sostengono che le donne più soggette a questa malattia sono quelle in età avanzata. Diversi studi infatti hanno dimostrato che il tumore alle ovaie colpisce maggiormente le donne in menopausa. In particolare – spiegano i ricercatori – il picco massimo di casi si ha tra le donne nella fascia d’età che va dai 50 ai 69 anni.

Oggi 18 maggio gli oncologi del nostro Paese si sono riuniti in un convegno promosso dall’ACTA Onlus – Alleanza Contro il Tumore Ovarico in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri’.

Flavia Villevieille Bideri, Presidente di ACTO Onlus durante il convegno ha spiegato “L’obiettivo dell’incontro, anche con il coinvolgimento delle Istituzioni competenti, è quello di informare e avvicinare le pazienti, i ricercatori, i medici e le strutture del territorio per creare un’alleanza in cui ognuno, con le proprie competenze, possa contribuire alla lotta contro questa insidiosa malattia”.


Il quadro mostrato dal ‘National Cancer Institute’ è allarmante. Tra i fattori di rischio ci sono i geni. E’ molto probabile infatti (si parla di una percentuale tra il 7 e 10 %) che il tumore alle ovaie si tramanda nelle generazioni.

Parliamo ora di sintomi e di prevenzione. Come tutti ormai sanno per combattere i tumori bisogna prevenirli. Prevenzione significa sottoporsi frequentemente e regolarmente ad accertamenti appositi.

Riuscire a mettere ko il cancro si può ma solo se preso in tempo. Si può combatterlo solo attraverso gli esami preventivi. Può sembrare uno slogan scocciante ma è l’unico modo che abbiamo per salvare la nostra vita e quella di chi ci sta intorno.

Questi di seguito elencati sono i tre principali sintomi che dovrebbero metterci in allarme:
-addome gonfio
-aerofagia
-bisogno di urinare frequente.

Se riscontrate di avere questi tre sintomi è bene consultare il ginecologo. Attraverso una semplice ecografia pelvica il medico potrà dare una prima importante indicazione diagnostica.

Tra le terapie troviamo: la chemioterapia e i farmaci. Solitamente la chemio ha ragione d’essere dopo l’asportazione non totale del pezzo.